Sono più di 2.400 le scuole italiane a rischio amianto. A diffondere il dato è l’Osservatorio nazionale amianto (Ona) che nel corso del convegno organizzato con il Coni “Sport e Scuola, Ambiente e Sicurezza: Via L’Amianto!” è tornato a far suonare il campanello d’allarme parlando di un bacino di 350.000 alunni e 50.000 docenti coinvolti. Per bonificare tutti gli edifici, secondo le stime dell’Ona, servirebbero 240 milioni di euro.

“L’ultimo dato a nostra disposizione risale al 2012, ma da allora – spiega il presidente dell’Ona, Ezio Bonanni – ci sono arrivate altre segnalazioni e ad oggi la stima di 2.400 scuole è in difetto. Il problema reale è che manca una mappatura ufficiale che dovrebbe essere a carico delle Regioni e del ministero dell’Istruzione”. Negli ultimi sette anni all’Ona sono arrivate in media 150 segnalazioni annue di scuole con l’amianto. “Fortunatamente – spiega Bonanni – non stiamo parlando di casi di friabilità, altrimenti andremmo incontro a una strage di ragazzini, ma anche quello compatto è pericoloso perché è stato messo in opera più di 26 anni fa. Il trascorrere del tempo, il cambio di stagione con il passaggio dal caldo al freddo e la pioggia incidono molto sul degrado dell’amianto”.

A parlare, per ora, sono i numeri a disposizione dell’Ona. Nel Lazio, compresi gli impianti sportivi all’interno delle scuole, sono state censite 64 tonnellate di amianto compatto e 150 chilogrammi di amianto friabile. Nella regione Emilia Romagna qualche passo avanti è stato fatto: nel 2005 l’amianto era presente in 431 scuole mentre al 31 dicembre 2016 si registravano “solo” 52 casi. Nelle Marche è stata invece censita la presenza di amianto in 89 istituti scolastici, pari al 41,8%, e in 24 impianti sportivi, pari all’11,3% di quelli mappati. In Sardegna è stato rilevato amianto in 395 scuole: 72 sono state bonificate. A Milano, invece, a seguito di un esposto alla Procura della Repubblica da parte dell’Ona, sono stati bonificati quasi tutti i siti interessati. “Il primo problema da affrontare – ha spiegato Bonanni nel corso del convegno – è quello dei dati certi e aggiornati. Secondo l’Ona, l’unica regione ad avere dei numeri precisi è il Lazio che con l’Inail, il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità, dal giugno 2012, ha dato avvio ad una mappatura degli istituti. Su 2.297 scuole contattate, 789 istituti hanno risposto mentre 1.508 non hanno partecipato alla compilazione della scheda”.

L’altro problema riguarda i fondi per gli interventi. Oggi non esistono linee di finanziamento nazionali per la bonifica dell’amianto nelle scuole. Resta da capire quando l’amianto è un problema: “La contaminazione – spiega l’Ona – da amianto all’interno di un edificio dipende dalla friabilità e dallo stato di degrado del materiale. Per friabile si intende qualsiasi materiale contenente più dell’uno per cento di amianto che può essere sbriciolato o ridotto in polvere con la sola pressione della mano”.

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