"Gli ultimi mesi sono andati come sono andati, ma ora è il momento di dare stabilità al Paese" ha ribadito il vicepremier pentastellato, con il capo dello Stato che ha preso atto delle parole del ministro, che hanno fatto il paio anche con quelle dell'altro vicepremier
È salito al Quirinale intorno a mezzogiorno, prima dell’accordo sul decreto Sblocca cantieri e del tavolo al Mise sulla vicenda Whirpool. Obiettivo: un faccia a faccia non programmato con il presidente della Repubblica. Oggetto: confermare la volontà del Movimento 5 Stelle di far andare avanti il governo, in un clima di ritrovata collaborazione. È l’impegno formale che il vicepremier Luigi Di Maio ha assicurato a Sergio Mattarella, a neanche 24 ore dalla conferenza stampa di Giuseppe Conte e dopo le rassicurazioni di Matteo Salvini. “Gli ultimi mesi sono andati come sono andati, ma ora è il momento di dare stabilità al Paese” ha ribadito il vicepremier pentastellato, con il capo dello Stato che ha preso atto delle parole del ministro, che hanno fatto il paio anche con quelle dell’altro vicepremier.
Mattarella, secondo le agenzie di stampa, da parte sua ha chiesto, a fronte della nuova tregua sancita in giornata dagli alleati di governo, una sorta di verifica interna alla maggioranza: un confronto, un chiarimento, per ripartire. Il capo dello Stato, infatti, da settimane guarda con preoccupazione lo stallo nell’azione di governo e l’immobilismo in cui si trova il Parlamento. Fare bene e fare presto, è il ragionamento del presidente che, in base alla sua esperienza politica, non può non tenere conto di eventuali risvolti dopo i ballottaggi di domenica. Solo dopo questo appuntamento infatti si potrà capire realmente quanto sia ferma la volontà dei due contraenti del contratto di proseguire sulla strada della ‘leale collaborazione‘.
Mattarella, inoltre, a leggere le ricostruzioni dell’incontro ha anche ribadito la sua particolare attenzione sull’andamento dell’economia e la tenuta dei conti pubblici, ora sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles. “Dovremo necessariamente adesso affrontare il tema della legge di bilancio che non prevede solamente degli accordi di maggioranza, ma la compattezza del governo per riuscire ad affrontare una grande sfida” ha detto Di Maio fuori dal portone del Mise di via Veneto. Una manovra “complessa”, come l’ha definita Conte, su cui sia Lega che M5S sono concordi nell’inserire la flat tax, finanziandola in deficit. Questo tema, a quanto pare, non è stato affrontato nello specifico al Quirinale: il capo dello Stato, infatti, non entra mai in dinamiche e prerogative che spettano all’operosità dell’esecutivo, eppure Mattarella in un discorso generico avrebbe chiesto di ponderare per il bene appunto dei Conti pubblici le misure da inserire.
Nel frattempo sono ore cruciali non solo per il governo italiano, ma anche per l’Europa. Il nuovo assetto dell’Unione deciderà il futuro degli Stati membri dei prossimi anni e la spinta al rinnovamento è sentita anche al Quirinale. Per questo Mattarella ha chiesto a Di Maio di individuare una personalità di alto profilo per il Commissario Ue. Casella che la Lega vorrebbe fare sua, secondo i rumors di palazzo, proponendo l’attuale viceministro del Mef, Massimo Garavaglia. Nella speranza che questa poltrona non sia terreno di nuovi scontri tra gli alleati di governo.