In Germania il sistema di controllo del finanziamento dei partiti “non raggiunge gli standard europei”, e in questi ultimi 9 anni e mezzo “è chiaramente mancata la volontà politica di migliorare le regole” come raccomandato dall’organo anti corruzione del Consiglio d’Europa (Greco). È il giudizio espresso dallo stesso organo nell’ultima valutazione sulle misure prese in Germania per rendere più trasparente il finanziamento dei partiti e dei loro candidati alle elezioni. “Le autorità tedesche sono sollecitate ad agire con urgenza su questioni di massima importanza”, sottolinea il Greco indicando tra queste “l’introduzione di un sistema per la pubblicazione tempestiva dei conti per le campagne elettorali, maggiore trasparenza sulle donazioni ai parlamentari e ai membri dei partiti candidati alle elezioni, e un rafforzamento della capacità di controllo sul finanziamento dei partiti”.
Nel documento l’organo anti corruzione, dichiarandosi “deluso” per i pochi progressi fatti sinora, indica anche che la Germania “non ha abbassato la criticata soglia di 50mila euro che fa scattare l’obbligo di rendere pubbliche le donazioni ricevute dai candidati alle elezioni”. Data questa situazione, Greco chiede alla Germania di continuare a fornire informazioni sui passi che farà per allinearsi con gli standard europei.
Lo scorso 13 dicembre da Greco per l’Italia era arrivata una promozione, seppur con riserva. Nel rapporto di conformità si erano registrati alcuni passi avanti, anche se per Strasburgo il governo di Roma deve accelerare le riforme per combattere il fenomeno. Nel dossier di 15 pagine si riconosceva comunque che il nostro Paese “ha fatto progressi nella prevenzione della corruzione nel sistema giudiziario ma molto resta ancora da fare per mettere in opera tutte le raccomandazioni che le sono state rivolte, in particolare per quanto riguarda i parlamentari“. Greco ha quindi sottolineato anche che “è necessario dimostrare che un livello accettabile di conformità con le raccomandazioni può essere raggiunto entro i prossimi 18 mesi”.