“Roberto Fico? Lui ha un obiettivo molto preciso: rompere qualunque legame con Salvini e con la Lega, sperando in un governo M5s-Pd. Il partito dei Cinque Stelle, perché di un partito si stratta sia ben chiaro, ha molte affinità con la sinistra“. Così, ai microfoni di “Cosa succede in città”, su Radio Cusano Campus, si esprime il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, commentando le polemiche innescate dalle frasi del presidente della Camera sul 2 giugno.
Il vicepresidente del Senato aggiunge: “La frase di Fico non mi ha stupito, perché quello che ha detto fa parte di una strategia nota da tempo. Non a caso Fico non è stato chiamato al governo dai 5 Stelle, ma è stato parcheggiato in un posto dorato quale è la presidenza della Camera. Invece chi è ministro, chi è capo delle forze armate non può permettersi di comportarsi come Elisabetta Trenta in questi ultimi giorni”.
La Russa attacca duramente il ministro della Difesa, rea, secondo lui, di adottare una linea politica “peace and love”, come ha scritto in una sua nota: “L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’aver voluto dedicare la parata del 2 giugno ai migranti, ai rom, ai sinti, come dice esattamente Fico, senza che la ministra ne abbia preso le distanze. La festa della Repubblica è di tutti gli italiani ma almeno la sfilata militare credo vada dedicata alle forze armate, come è sempre avvenuto. Le malefatte di questo ministro sono tante, potrei raccontarne infinite. Per esempio – continua – non ha battuto ciglio quando il presidente del Consiglio Conte ha rinunciato simbolicamente all’acquisto di 5 fucili al fine di creare una borsa di studio per la pace e ha detto che avrebbe mandato quei 5 soldati senza fucili nelle retrovie a parlare di pace. Sono i militari a difendere la pace, non quelli che stanno nelle retrovie, crocerossine e boy scout. I militari difendono la nostra libertà e la nostra indipendenza”.
E rincara: “Da Fico ci possiamo aspettare uscite di questo genere. Ma a dargli il la è stato il ministro Trenta che ha dedicato la festa della Repubblica all’inclusione. Poi ha cercato di aggiustare il tiro rivolgendo un pensiero ai militari feriti che sono sempre stati inclusi, anzi più che inclusi, perché rappresentano il massimo dell’amore verso le Forze armate. Se il ministro Trenta non avesse dedicato il 2 giugno all’inclusione, Fico non avrebbe potuto dire quelle cose. Il ministro poteva bacchettarlo – chiosa – prendere le distanze, invece tutto fa tranne che difendere i valori delle Forze armate, che sono quelli della salvaguardia, della libertà, dell’indipendenza, della sicurezza dell’Italia. Il ministro della Difesa e le forze armate non dovrebbero essere inseriti in queste polemiche meschine“