Nel sangue di un bambino residente nel quartiere parigino di Notre-Dame sono state trovate tracce di piombo superiori al limite di sicurezza. Per questo, dopo l’incendio divampato nella cattedrale, il 15 aprile scorso, le autorità sanitarie di Parigi hanno invitato tutte le famiglie con bambini di età inferiore a sette anni e le donne incinte che vivono nel quartiere a “recarsi dal proprio medico curante” per un analisi del dosaggio di piombo nel sangue, il cui limite per la salute è di 50 microgrammi per litro.

Nel frattempo, l’Agenzia regionale della Salute dell’Ile-de-France sta portando avanti un’inchiesta ambientale per identificare, nei luoghi frequentati dal bambino, eventuali cause alternative a quella dell’incendio. La verifica ha l’obiettivo di stabilire se “i fattori di esposizione al piombo” sussistano ancora. Le stesse autorità sanitarie precisano che un tasso anomalo del metallo pesante dovuto a una causa precisa non comporta alcuna terapia medica particolare da seguire.

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