“Cosa vuole fare con le grandi navi a Venezia? Per una volta faccia quello per cui gli italiani la pagano, cioè il ministro”. Alla Camera si discute, dopo l’incidente al molo di San Basilio che ha coinvolto una nave da crociera della Msc, del traffico portuale nella Laguna. Giorgio Mulé, deputato di Forza Italia, chiede al ministro competente, Danilo Toninelli, quale sia la posizione del governo sulla questione. “Io non ho bloccato nulla – ha spiegato il titolare del Mit – perché sul porto di Marghera non esiste alcun progetto. Si tratta, semmai, di un’idea, uno studio embrionale e non certo di una soluzione che da domani farebbe traslocare le grandi navi dalla laguna di Venezia. Mancano la VIA, la disciplina dello smaltimento dei fanghi e la relativa quantificazione economica”.
Toninelli ha spiegato di aver ottenuto dal presidente dell’Autorità di sistema portuale, Pino Musolino, “13 idee di circa due paginette l’una”, vagliate coi tecnici del Mit, col Consiglio superiore dei Lavori pubblici e con gli altri due Ministeri competenti (Beni culturali e Ambiente). “Abbiamo chiesto a Musolino la redazione di un elaborato di fattibilità tecnico-economica di tre delle ipotesi progettuali avanzate, cioè Chioggia, Lido San Nicolò e Malamocco. Abbiamo fornito stringenti parametri di natura economica, urbanistica e ambientale”. La conclusione è che “la soluzione definitiva” dovrà “certamente contemperare i bisogni di sicurezza dei cittadini da un lato e di salvaguardia dei lavoratori dall’altro lato con le esigenze ambientali, commerciali e turistiche, evitando ripercussioni negative in termini di impatto economico, produttivo e occupazionale”.