Il Senato approva il superemendamento al dl Sblocca cantieri che modifica alcuni punti del codice degli appalti. Era lo scoglio principale, frutto dell’intesa ottenuta in extremis da Lega e M5s dopo lo strappo nella riunioni di governo di lunedì scorso, che ha ottenuto 175 voti favorevoli, 55 contrari e 40 astenuti. Ora l’esame del decreto da parte dell’Aula di Palazzo Madama proseguirà con il voto delle altre proposte di modifica ma non dovrebbero esserci più intoppi: giovedì mattina, a partire dalle 10, ci saranno le dichiarazioni di voto e poi il voto finale, come ha annunciato la presidente Elisabetta Casellati. Il testo passerà poi alla Camera: deve essere approvato entro il 17 giugno.
Ancora niente di fatto invece alla Camera per il decreto Crescita. Gli alleati di governo stanno cercando la quadra sul Salva Roma e la soluzione potrebbe essere utilizzare per gli altri Comuni in difficoltà con i mutui (come chiede la Lega) i risparmi derivanti dal trasferimento al Tesoro del debito della Capitale ora gestito da un commissario. Ma la soluzione non è ancora stata messa nero su bianco, tanto che le Commissioni Finanze e Bilancio hanno deciso di rivedersi direttamente lunedì pomeriggio. Gli altri nodi riguardano le banche e l’Inpgi ma anche il salvataggio di Radio Radicale, su cui si cerca ancora però un compromesso politico. Il provvedimento, ha spiegato il relatore Giulio Centemero (Lega), dovrebbe essere portato in Assemblea alla fine della prossima settimana, appunto dopo lo Sblocca cantieri calendarizzato in Aula martedì 11.
Il superemendamento sugli appalti: cosa prevede
La modifica è frutto dell’accordo trovato nella maggioranza dopo la provocazione della Lega che aveva chiesto di sospendere una gran parte del codice degli appalti del 2016. Alla fine verrà sospeso solo in parte: per esempio, fino al 2020 non ci sarà più l’obbligo di nominare nelle commissioni aggiudicatrici un terzo commissario indipendente preso da un albo dell’Anac. Sospeso anche l’obbligo per i “Comuni di procedere alle gare, rivolgendosi alla stazione appaltante qualificata” dando più libertà ai sindaci dei piccoli centri che però spesso non hanno competenze adeguate. Viene anche sospesa fino al 2020 la norma che limitava il ricorso all’appalto integrato. I Cinquestelle hanno ottenuto invece la conferma dal tetto per subappaltare i lavori al 40%.
Vengono poi modificate, riportandole però ai livelli previsti dal Codice e modificati dall’ultima legge di Bilancio, le soglie per l’affidamento: per i lavori da 40mila a 150mila euro torna la procedura negoziata prevista per somme sopra i 150mila euro, mentre la procedura ordinaria scatterebbe oltre il milione.
Confermato anche l’addio al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’aggiudicazione dei lavori di valore inferiore a 5,5 milioni. Il capogruppo del Partito democratico alla Camera, Graziano Delrio, accusa la maggioranza di aver reintrodotto “una via preferenziale al massimo ribasso“, ovvero il criterio secondo cui chi fa l’offerta più bassa vince l’appalto. “Perché le cose si facevano male, poi crollano i ponti, poi crollano le strade? Perché si lavorava al massimo ribasso”, dice Delrio ad Agorà su Rai3. Il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli parlando alla stampa a Palazzo Madama, ha sottolineato invece come nel super-emendamento si “elimina per sempre il massimo ribasso nelle gare”. Il nuovo comma 2 dell’articolo 97 prevede che “quando il criterio di aggiudicazione è quello del prezzo più basso“, la “congruità delle offerte è valutata sulle offerte che presentano un ribasso pari o superiore ad una soglia di anomalia determinata”. In pratica, il prezzo offerto non può essere inferiore a una cifra che non è “predeterminabile”, ma viene calcolata dal responsabile unico del procedimento o dalla commissione giudicatrice sulla basa di alcuni parametri di riferimento elencati. “Al fine di non rendere nel tempo predeterminabili dagli offerenti i parametri di riferimento per il calcolo della soglia di anomalia – si legge nel nuovo comma 2ter – il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti può procedere con decreto alla rideterminazione delle modalità di calcolo per l’individuazione della soglia di anomalia”.
“Sono lieto che sullo sblocca cantieri si sia trovata la convergenza. Stavamo andando in zona Cesarini, ringrazio gli amici della Lega e, ovviamente, del Movimento 5 stelle perché hanno lavorato con senso di responsabilità tutti, si è trovata una soluzione tecnica condivisibile che scaccia un’incertezza normativa”, ha commentato il premier Giuseppe Conte da Hanoi. “Quando l’obiettivo politico è quello di realizzare il bene dei cittadini non si ha difficoltà a lavorare”.
Politica
Sblocca cantieri, approvato in Senato superemendamento sul codice appalti. Slitta il decreto Crescita
Con 175 voti favorevoli Palazzo Madama ha dato il via libera al provvedimento frutto dell'accordo raggiunto in extremis tra M5s e Lega: previsto per domani il voto finale. Il premier Conte: "Lieto che si sia trovata la convergenza". Patuanelli: "Eliminato per sempre il massimo ribasso" Niente di fatto invece alla Camera sul dl Crescita: il lavoro delle commissioni ripartirà lunedì perché manca l'intesa su alcuni punti, in primis il Salva Roma
Il Senato approva il superemendamento al dl Sblocca cantieri che modifica alcuni punti del codice degli appalti. Era lo scoglio principale, frutto dell’intesa ottenuta in extremis da Lega e M5s dopo lo strappo nella riunioni di governo di lunedì scorso, che ha ottenuto 175 voti favorevoli, 55 contrari e 40 astenuti. Ora l’esame del decreto da parte dell’Aula di Palazzo Madama proseguirà con il voto delle altre proposte di modifica ma non dovrebbero esserci più intoppi: giovedì mattina, a partire dalle 10, ci saranno le dichiarazioni di voto e poi il voto finale, come ha annunciato la presidente Elisabetta Casellati. Il testo passerà poi alla Camera: deve essere approvato entro il 17 giugno.
Ancora niente di fatto invece alla Camera per il decreto Crescita. Gli alleati di governo stanno cercando la quadra sul Salva Roma e la soluzione potrebbe essere utilizzare per gli altri Comuni in difficoltà con i mutui (come chiede la Lega) i risparmi derivanti dal trasferimento al Tesoro del debito della Capitale ora gestito da un commissario. Ma la soluzione non è ancora stata messa nero su bianco, tanto che le Commissioni Finanze e Bilancio hanno deciso di rivedersi direttamente lunedì pomeriggio. Gli altri nodi riguardano le banche e l’Inpgi ma anche il salvataggio di Radio Radicale, su cui si cerca ancora però un compromesso politico. Il provvedimento, ha spiegato il relatore Giulio Centemero (Lega), dovrebbe essere portato in Assemblea alla fine della prossima settimana, appunto dopo lo Sblocca cantieri calendarizzato in Aula martedì 11.
Il superemendamento sugli appalti: cosa prevede
La modifica è frutto dell’accordo trovato nella maggioranza dopo la provocazione della Lega che aveva chiesto di sospendere una gran parte del codice degli appalti del 2016. Alla fine verrà sospeso solo in parte: per esempio, fino al 2020 non ci sarà più l’obbligo di nominare nelle commissioni aggiudicatrici un terzo commissario indipendente preso da un albo dell’Anac. Sospeso anche l’obbligo per i “Comuni di procedere alle gare, rivolgendosi alla stazione appaltante qualificata” dando più libertà ai sindaci dei piccoli centri che però spesso non hanno competenze adeguate. Viene anche sospesa fino al 2020 la norma che limitava il ricorso all’appalto integrato. I Cinquestelle hanno ottenuto invece la conferma dal tetto per subappaltare i lavori al 40%.
Vengono poi modificate, riportandole però ai livelli previsti dal Codice e modificati dall’ultima legge di Bilancio, le soglie per l’affidamento: per i lavori da 40mila a 150mila euro torna la procedura negoziata prevista per somme sopra i 150mila euro, mentre la procedura ordinaria scatterebbe oltre il milione.
Confermato anche l’addio al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’aggiudicazione dei lavori di valore inferiore a 5,5 milioni. Il capogruppo del Partito democratico alla Camera, Graziano Delrio, accusa la maggioranza di aver reintrodotto “una via preferenziale al massimo ribasso“, ovvero il criterio secondo cui chi fa l’offerta più bassa vince l’appalto. “Perché le cose si facevano male, poi crollano i ponti, poi crollano le strade? Perché si lavorava al massimo ribasso”, dice Delrio ad Agorà su Rai3. Il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli parlando alla stampa a Palazzo Madama, ha sottolineato invece come nel super-emendamento si “elimina per sempre il massimo ribasso nelle gare”. Il nuovo comma 2 dell’articolo 97 prevede che “quando il criterio di aggiudicazione è quello del prezzo più basso“, la “congruità delle offerte è valutata sulle offerte che presentano un ribasso pari o superiore ad una soglia di anomalia determinata”. In pratica, il prezzo offerto non può essere inferiore a una cifra che non è “predeterminabile”, ma viene calcolata dal responsabile unico del procedimento o dalla commissione giudicatrice sulla basa di alcuni parametri di riferimento elencati. “Al fine di non rendere nel tempo predeterminabili dagli offerenti i parametri di riferimento per il calcolo della soglia di anomalia – si legge nel nuovo comma 2ter – il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti può procedere con decreto alla rideterminazione delle modalità di calcolo per l’individuazione della soglia di anomalia”.
“Sono lieto che sullo sblocca cantieri si sia trovata la convergenza. Stavamo andando in zona Cesarini, ringrazio gli amici della Lega e, ovviamente, del Movimento 5 stelle perché hanno lavorato con senso di responsabilità tutti, si è trovata una soluzione tecnica condivisibile che scaccia un’incertezza normativa”, ha commentato il premier Giuseppe Conte da Hanoi. “Quando l’obiettivo politico è quello di realizzare il bene dei cittadini non si ha difficoltà a lavorare”.
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‘In Ucraina è guerra per procura’: a dirlo è il segretario di Stato Usa Marco Rubio. E il Cremlino plaude
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.