JULIET, NAKED – TUTTA UN’ALTRA MUSICA - 5/6
di Jesse Peretz. Con Rose Byrne, Ethan Hawke, Chris O’DowdGB/USA 2019, Durata: 105’ Voto 2,5/5 (AMP)
La passione per la musica pop, donne e uomini con la sindrome di Peter Pan, la nostalgia del passato ma la speranza di un futuro migliore passando per un presente di scelte, anche sorprendenti. Indovinato, siamo in un romanzo di Nick Hornby. Nella fattispecie intitolato Juliet, Naked come la demo acustica del “ritirato” e misterioso rocker Tucker Crowe, nell’oblio per molti ma di culto assoluto per il suo fan club, fondato e curato da Duncan, un prof universitario dall’egocentrismo adolescenziale. Questi vive nell’anonima cittadina inglese di Sandcliff dove è fidanzato con Annie, la curatrice del museo locale, che subisce la sua autoreferenzialità. Non hanno stimoli né li provocano, ed è chiaro che basta loro poco per separarsi, come il pacchetto contenente la demo di cui sopra ma soprattutto il dichiarato tradimento di Duncan.
Un po’ per vendetta e un po’ per caso, Annie inizia a chattare con Crowe portando la storia verso la prevedibile direzione. Con una protagonista (Rose Byrne) opaca quanto il villaggio dove vive e Ethan Hawke – nel ruolo del “rovinato” Tucker Crowe – vicino ad altri personaggi da lui interpretati, il film diretto da Jesse Peretz non offre particolari emozioni né dal punto di vista narrativo né cinematografico, delegando al “carattere” della fonte, il romanzo di Hornby, ogni possibile interesse. Con alcuni (pochi) momenti di puro divertimenti (ma anche questi presumibilmente già esistevano nella fonte letteraria..) e l’interpretazione di Chris O’Dowd nei panni di Duncan quale migliore in campo, Juliet, Nakednon supera la media della classica commedia “tutti hanno una seconda chance nella vita” esplosa a metà degli anni ’80 e tuttora molto popolare.