Giacomo Galanti è uno degli 80mila aspiranti navigator d’Italia. O meglio, della Germania. Il 49enne, infatti, viene da una piccola cittadina vicino Dusseldorf, dove si è trasferito nel 2018 alla ricerca di un lavoro. Missione compiuta, grazie all’efficacia del sistema di ricollocamento tedesco che, racconta, “nel giro di tre giorni gli ha restituito la dignità di uomo lavoratore”. Ora Giacomo vuol tornare a casa, nel paese dal quale è fuggito neanche 14 mesi fa. Un paradosso che lui stesso non fatica ad ammettere, e che porta con sé anche un’altra preoccupazione: “Se in tanti anni noi aspiranti navigator non siamo riusciti a trovare lavoro in Italia per noi, come faremo a trovarlo ad altri?”