La donna dell’Ottocento con quattro bambini. Quella degli anni Sessanta che cammina accompagnata da due figli, portando un cestino da picnic. Più in basso una ragazza in t shirt, per mano un solo ragazzino. Ancora più giù, in fondo al sentiero discendente, una donna con un gatto in braccio e altri due che giocano ai suoi piedi. Morale, sembra di capire, i guasti della modernità che mette in secondo piano la famiglia in favore di un individualismo che però sfocia nella solitudine. Simboleggiata, si direbbe, dallo stereotipo della “gattara”. Del tutto assenti, in ogni epoca, i padri. E’ la vignetta pubblicata da Radio Maria sulla propria pagina Facebook. Inizialmente era anche accompagnata dalla frase “Notate qualcosa di strano?“, poi cancellata e sostituita da una serie di emoticon.
Sotto più di 1.300 commenti, molti dei quali critici o ironici: dal “Talebani” a “vignetta bigotta e stupida”, passando per “2019 o 400?”. Ma anche frasi di apprezzamento: “Finalmente qualcuno ha il coraggio di aprire gli occhi (e la mente!) alla realtà disastrosa della società “moderna”…”, o “Questa vignetta descrive esattamente la realtà odierna della denatalità nel mondo occidentale, cosa che ci porterà in un abisso di solitudine e tristezza”. Su Twitter non si contano commenti e battute.
#RadioMaria #SMM #NoteEsplicative
Donna + gatto = dimonio
È risaputo.https://t.co/NXWUdIt3ch pic.twitter.com/6iQD533Amz— Giuseppe D’Elia (@seideegiapulp) 7 giugno 2019
#radiomaria, non me l’aspettavo da te…mancano le fiamme dell’inferno (che comunque si intravedono) e siamo al completo. Peggio di #pillon. pic.twitter.com/0aaNHl3uG4
— Gaia Dellisanti (@Gagliarda) 7 giugno 2019