Eccomi di nuovo al Sunset, lo stabilimento baleneare del mio cuore e del portafoglio di mamma! Quanto ci sto bene qui, sotto la mia tenda, nella mia cabina con doccia incorporata, al ristorante del Sunset dove posso gustare un cocktail di gamberi alla frutta: squisito. Quanto è bello sentirsi chic e anche radical quando compro i braccialetti in pelle dei miei adorati migranti. Essere un privilegiato col cuore tenero, che cosa voglio di più da me stesso?
Al Sunset è tutto perfetto, tutto si ripete ogni estate con le stesse modalità: apericena sulla spiaggia, feste, fuochi d’artificio. Siamo noi che cambiamo, invecchiamo, qualcuno si ammala e non lo vedi più in passerella. La bona del bagno è sempre meno bona, già più cadente, più ammorbidita dal tempo, ma che importa? Questa è la vita! Morta una bona se ne fa un’altra e se la fa un altro, come sempre. Dio, come sono volgare, ma è una volgarità squisita, da radical chic! E anche quest’estate sono riuscito a tenere lontano lo spettro della spiaggia libera. Mamma dice che i soldi non sono infiniti, che la prossima estate c’è il rischio di finire tra i poveri della spiaggia libera, ma poi puntualmente si torna al Sunset. Forse vuole mettermi paura, ho una mamma sadica? Ma no, no, cerca di essere realistica, ha ragione. Eppure anche questa estate: vade retro spiaggia libera.
Io me ne sto sotto la mia tenda con nebulizzatore, e mi leggo di Marco Carta che fa l’unica cosa creativa della sua vita alla Rinascente. Le notizie del mondo, anche le più cruente, saranno solo un passatempo tra un apericena e l’altro. Ma che cosa mi interessa del mondo quando posso farmi un aperitivo sulla spiaggia? Tra l’odio e lo iodio non c’è gara, ha già vinto il mare con la sua aria frizzante e salutare. Un meteorite impatterà sulla terra? Sì, ma non certo al Sunset. Il Sunset è eterno.
Se questo è il tramonto dell’Occidente, che dolce è tramontare sopra un lettino mentre una cinese ti massaggia la schiena, facendoti danzare i rotolini del benessere. Tutto sembra perfetto ma c’è un neo nella mia coscienza: sono quelli della spiaggia libera. Ogni tanto prendo coraggio e mi faccio due passi sulla battigia, mi inoltro verso i territori degli “spiaggiati”: i poveri che si portano gli spaghetti al sugo in spiaggia e l’ombrellone. Dio, che impressione mi fanno! Tutti ammassati, uno sopra l’altro, senza ritegno, con quelle loro maledette radioline, quelle abbronzature senza doratura, sembrano carbonizzati dal sole o sono bianchi come mozzarelle e hanno ustioni sulla schiena. Sono quelli che non arrivano alla fine del mese ma risorgono per un secchiello e una paletta da donare alla figliolanza urlacchiante! C’è anche tra gli spiaggiati chi si taglia le unghie senza pudore, invasione di cheratina nell’arenile, questo è veramente troppo per un uomo sensibile come me. Ho come un mancamento ogni volta, una voglia di svenire, di non guardare, eppure esistono, sono tra noi, sono i poveri! E votano Matteo Salvini! Almeno una volta ci trovavi tanta brava gente che nascondeva nelle loro carezze un pugno e la falce e il martello sotto la sabbia. Oggi no, oggi votano Salvini. Poveri e di destra, il colmo!
Devo scappare, devo tornare subito tra i ricchi, non resisto, è uno spettacolo osceno. Alla vista delle prime tende mi rassereno, sono di nuovo tra i miei amici ricchi, e alcuni sono anche di sinistra, ricchi e di sinistra, sempre meglio che poveri e di destra. Radical chic, vi amo! Ormai siete la mia unica speranza per credere ancora nella rivoluzione. Ma lo so, anche voi mi deluderete, per corrompervi basta uno spumantino e un cocktail di gamberi alla frutta, mannaggia. “Ricky, goditela perché la prossima estate finiremo insieme agli ‘spiaggiati’ della spiaggia libera!”, mamma continua a fare terrorismo psicologico!
Mai, non mi avrete mai, piuttosto faccio la rivoluzione: andrò sulla spiaggia libera con una bottiglia di champagne e dirò: “Perché non vi ribellate al vostro Tavernello? Venite a uccidermi, faccio da vittima sacrificale, sono uno stronzo radical chic, cazzo! Ritrovate lo spirito della lotta di classe, perdio!”. Niente, anche gli spiaggiati mi guarderanno stupiti, qualcuno sorriderà e mi offirà un panino con la mortadella, e forse scoprirò che tutto sommato Salvini è un buon leader, e ci faremo quattro risate, mentre il tramonto insanguinerà i gabbiani.