“Interrogazione del M5s per commissariare il Comune di Napoli? È una vergogna democratica che forse nemmeno Mussolini si sarebbe sognato di mettere in atto. I 5 Stelle stanno veramente alla frutta“. È la durissima risposta del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, all’iniziativa dei 58 senatori del M5s, che con una interrogazione avente come primo firmatario il parlamentare pentastellato Vincenzo Presutto chiedono l’intervento della Prefettura e della Corte dei Conti per commissariare il capoluogo partenopeo. All’interrogazione dei 5 Stelle aderiranno anche i senatori del Pd, come hanno ufficializzato in una nota i parlamentari dem Valeria Valente, Teresa Bellanova, Caterina Biti, Eugenio Comincini, Dario Parrini, Simona Malpezzi, Dario Stefano, Francesco Verducci.
De Magistris non ci sta: “È una pagina vergognosa di chi ha preso voti al Sud per rappresentare nel Paese un Sud diverso. E’ una vergogna democratica, cioè l’idea di commissariare un Comune eletto direttamente dal popolo che rappresenta l’orgoglio del Mezzogiorno e che in otto anni ha fatto tanto. Forse il 16% per i 5 Stelle è un risultato ancora molto alto. Per me è un orgoglio tutto questo. Aspettiamo che passi l’ondata di calore e mandiamo un caro saluto al Presutto cotto“.
Il primo cittadino parla di “ignoranza dei 5 Stelle, perché dovrebbero sapere che i Comuni non si possono commissariare” e aggiunge: “Faranno apparire Salvini come un demcoratico, perché dovrà dire: ‘Mi volete scavalcare a destra’. Questa vicenda è triste, perché ci siamo salvati, e nonostante i governi, abbiamo messo a posto i conti. Vorrei ricordare che Presutto è uno di quelli che a fine anno ha fatto passare degli emendamenti sulla riduzione delle anticipazioni di tesoreria che stavano per far fallire il Comune di Napoli. Quindi, mettendo insieme le due cose, vuol dire che è un obiettivo istituzionale che si è messo in testa insieme ad altri. E non parlo del Pd per carità di patria“.
Poi ribadisce: “Sono assolutamente orgoglioso di essere politicamente accerchiato in questo modo. Ho tenuto stretto il mio capo di gabinetto Auricchio e il vicesindaco con cui lavorava Presutto, e poi, nonostante io l’abbia difeso, mi dicevano che era veramente inconcludente e incapace. Credo che col caldo di queste ore il Presutto sia diventato cotto. Quindi, aspettiamo solamente che passi l’ondata di calore per carità di patria. I 5 Stelle pensassero al Paese, agli enti locali e un po’ a Roma. Noi ci salviamo da soli“.