Trent’anni fa c’era la fila, fuori da quel cancello azzurro. Bambini sulle spalle dei papà con sciarpe e magliette da far autografare, rare le foto, e se qualcuno avesse parlato di selfie lo avrebbero guardato come un marziano. Tutti lì per Lui, per una foto o una firma, ma bastava anche solo guardarlo: in mezzo al campo c’era Maradona che, per la verità, godeva parecchio di quelle attenzioni e regalava palleggi con palloni improvvisati: dalle bottigliette d’acqua ai frutti alle palline da tennis. Oppure gol stratosferici nel sette, famosi quelli da dietro la linea di fondo. Trent’anni fa c’era Maradona in mezzo al campo del Centro Paradiso di Soccavo, periferia Ovest di Napoli: oggi c’è immondizia, nel campo e un po’ ovunque.
Il Centro Paradiso, casa del Napoli dal 1977 fino al 2004, l’estate del fallimento, oggi è terra di nessuno, totalmente abbandonato, devastato da incuria, ladri che hanno rubato tutto ciò che c’era da rubare, sventrando spogliatoi e interni. Infine il vandalismo ha completato l’opera. Attualmente la situazione relativa alla proprietà è ingarbugliatissima: finito al centro del fallimento della vecchia Ssc Napoli nel 2004, oggi dovrebbe appartenere a una società dell’ex presidente Giorgio Corbelli, a breve se ne discuterà nel processo davanti alla Corte d’Appello.
E a prescindere dai risvolti giudiziari e nella consapevolezza che un ritorno del Napoli è pura utopia e che i colpi di Diego resteranno bei ricordi su Vhs, gli abitanti del quartiere vorrebbero veder rivivere quel centro, anche per la scarsità di spazi e strutture sportive di Soccavo. Le proteste e gli striscioni non hanno però sortito gli effetti sperati, allora è arrivata l’intuizione giusta: far leva sull’amarcord, sul vecchio Napoli, sulla gloria, sui ricordi di campioni e non. È nata una pagina social, curata da un giovane attivista del quartiere, il 28enne Salvatore Cierro. Una pagina chiamata semplicemente “Centro Paradiso” che ha fatto subito breccia: i tifosi hanno postato le proprie foto con i vecchi campioni o beniamini da De Napoli a Giordano e i campioni degli scudetti fino a un Marcello Lippi a inizio carriera, Daniel Fonseca, Jonas Thern, un giovanissimo Fabio Cannavaro, addirittura O’animal Edmundo. E poi ex calciatori che hanno pescato dallo scatolone dei ricordi postando le proprie foto: ragazzi che giocavano con la Primavera che non hanno sfondato ma ricordano gli anni belli del Centro Paradiso, fino a ex calciatori come Taglialatela, Renica, Max Esposito, che seguono la pagina, contribuiscono, lanciano video-appelli.
Un successo quasi inatteso che però ha ridato entusiasmo, come racconta Salvatore: “È partito giovedì il primo di quattro appuntamenti davanti ai cancelli del Centro Paradiso, iniziativa chiamata ‘Incontriamoci fuori al Paradiso’. Ai tifosi e ai partecipanti (vincitori di un quiz sulla pagina) sono state consegnate magliette celebrative con stampata l’immagine del cancello del centro, il volto di Diego e la didascalia ‘Qui una volta si allenava un campione di nome Maradona’”. L’obiettivo è far tornare quello spazio a disposizione del quartiere: “Innanzitutto vogliamo rendere pubblica la situazione di degrado vergognosa del centro, poi lanciare una proposta: a noi piacerebbe che il Paradiso sia nella disponibilità del quartiere, qui campi e luoghi di aggregazione non ce ne sono, ma sarebbe bello anche un museo del Napoli o di ciò che ha rappresentato il Centro Paradiso”. Attivisti, ex calciatori, tifosi, come una volta davanti a quei cancelli, come quando c’era Diego.