Gli insetti si moltiplicano a causa del caldo. Nei centri abitati del settentrione "i cittadini sono costretti a barricarsi in casa con porte e finestre". L'associazione degli agricoltori chiede al Governo di accelerare l'iter del decreto per immettere dell'ambiente specie nemiche naturali delle cimici
Ieri le cavallette, oggi api e cimici. Dopo le milioni di locuste che stanno devastando le campagne di Ottana, Iscras e Bolotana e in particolare modo Orani, in Sardegna, la Coldiretti lancia un altro allarme. Con il caldo, sciami di api hanno invaso Bologna, prendendo casa nel sottotetto della famosa biblioteca dell’Archiginnasio a pochi passi da Piazza Maggiore, in pieno centro. Ma anche nelle campagne del Nord Italia non c’è tregua: un’invasione di cimici ha causato danni al 40% dei raccolti nei terreni colpiti. I bersagli principali degli insetti sono meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai.
Nei centri abitati del Nord “i cittadini sono costretti a barricarsi in casa con porte e finestre” a causa della “cimice marmorata asiatica”, ha detto Coldiretti. “La situazione è difficile in tutto il Nord dal Friuli al Veneto, dalla Lombardia all’Emilia Romagna fino in Piemonte”, hanno spiegato gli esperti. “La diffusione improvvisa di questi insetti che non hanno nemici naturali è stata favorita dalle alte temperature. La lotta in campagna per ora può avvenire solo attraverso protezioni fisiche come le reti a difesa delle colture”. La Coldiretti ha chiesto poi al Governo di approvare il decreto “per l’immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di insetti alieni nel territorio italiano e ad accelerare le altre fasi dell’iter per autorizzare l’uso della vespa samurai, antagonista naturale della cimice”.
A Bologna, gli apicoltori della Coldiretti, con l’aiuto dei Vigili del fuoco, hanno recuperato le api mettendole in un’arnia. Ora le porteranno in un apiario dove potranno creare una nuova famiglia. A intervenire, padre e figlio apicoltori, Matteo e Maurizio Lorenzini, che sono stati ringraziati da Coldiretti Bologna: “Si sono resi disponibili per un lavoro così complesso e delicato per la sicurezza dei cittadini. Di fronte a questi episodi il consiglio è quello di non improvvisare e di rivolgersi a personale esperto che sa come trattare i preziosi insetti”.