Una guardia giurata di Milano ha sparato al figlio di 13 anni della compagna perché cercava di difendere la madre durante una lite. L’uomo, 45 anni, era ubriaco ed è stato arrestato con l’accusa di tentato duplice omicidio e resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Il ragazzino, ferito al braccio, è stato portato all’ospedale Niguarda. Non è in pericolo di vita ed è stato dimesso con una prognosi di 60 giorni.
La vicenda è avvenuta domenica sera, in via Marco Aurelio a Milano. Secondo le prime ricostruzione la guardia giurata e la compagna, conviventi da qualche mese, stavano litigando per strada fuori dall’abitazione. C’erano anche il figlio della donna e un amico dell’adolescente. La madre, 41 anni di origine albanese, si rifiutava di entrare nell’appartamento perché l’uomo era minaccioso e aveva detto più volte di essere armato. La donna avrebbe chiesto al figlio di convincere il patrigno a togliersi la divisa, riporre la pistola e smettere di bere. A quel punto il 13enne è entrato nell’appartamento ma la guardia giurata gli ha puntato la pistola. Il ragazzino avrebbe tentato di disarmarlo ed è in quel momento che, secondo gli investigatori, è partito un colpo.
Il proiettile ha centrato l’omero del figliastro, fratturandoglielo. I giovani sono allora corsi in strada, inseguiti dall’uomo che teneva sempre in pugno l’arma. La situazione è precipitata quando il giovane si è accasciato a terra, perdendo molto sangue. Due passanti, che avevano già sentito la coppia litigare, hanno chiamato i soccorsi. Quando i carabinieri sono arrivati il vigilante era ancora nella zona. La guardia giurata ha tentato di non farsi arrestare puntando la pistola contro i militari, ma è stato disarmato e ammanettato.