Uno ha detto che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno fatto “queste scelte di vita e sanno le conseguenze”, l’altro ha spiegato che le sue canzoni sono dedicate allo zio – boss del clan Cappello di Catania – detenuto al 41bis. In diretta, su Rai 2, in prima serata, lo scorso 5 giugno. Così l’ospitata dei cantanti neomelodici Leonardo Zappalà e Niko Pandetta durante la prima puntata di Realiti, il nuovo talk condotto da Enrico Lucci, diventa un caso. Così viale Mazzini definisce “indegne” le parole dei due e annuncia un’indagine interna per ricostruire l’accaduto, mentre l’amministratore delegato Fabrizio Salini parla di una situazione “inaccettabile” e che “non può e non deve accadere”. “Abbiamo il dovere di essere garanti della legalità – dice l’a.d. – In questo caso non lo siamo stati, chiediamo scusa ai parenti di Falcone e Borsellino, ai familiari di tutte le vittime della mafia e ai telespettatori”.
Le proteste – La prima condanna dell’azienda pubblica era stata “non sufficiente” per il presidente della Vigilanza Rai, Alberto Barachini, per il quale “la grave offesa arrecata alla memoria di due esempi luminosi della lotta alla mafia si configura come un evidente omesso controllo da parte della governance del servizio pubblico, alla quale richiedo formalmente un controllo più rigoroso dei contenuti e degli ospiti delle trasmissioni”. Laura Paxia, pentastellata membro della commissione di Vigilanza, ritiene “inopportuno invitare in trasmissione chi più volte si è vantato di essere nato lo stesso giorno di Al Capone e che si fa chiamare Scarface”. “È stata mia premura – continua la deputata – inviare un quesito al presidente e all’amministratore delegato Rai perché si intervenisse sul fatto in maniera incisiva e con piacere ho appreso dell’apertura dell’inchiesta interna come da me richiesto”.
La reazione delle famiglie dei magistrati – La sorella del giudice Falcone, Maria, dice di aver “apprezzato molto la sensibilità con cui la Rai ha stigmatizzato quanto accaduto”: “È fonte di sollievo inoltre che tantissimi italiani si siano indignati davanti alle scellerate parole di un giovane che ha mostrato in diretta tv la sua ignoranza e la sua superficialità, parlando di temi di cui non ha alcuna conoscenza ed esprimendo giudizi su persone che per difendere la sua Terra e il suo futuro hanno perso la vita”. Per Maria Falcone è “fondamentale – aggiunge – un controllo da parte degli autori e dei conduttori delle trasmissioni tv che tanto impatto hanno sull’opinione pubblica e sulla formazione delle coscienze”. Duro anche il commento della famiglia Borsellino: “Per ora mi limito a dire vergogna. In famiglia decideremo se tutelarci in altre sedi – dice Fabio Trizzino, marito di Lucia Borsellino – Questo Paese è alla deriva ma a tutto c’è un limite”.
Il cantante e la reazione di Lucci – Zappalà, 19 anni, in arte si fa “Scarface” e durante la puntata – tra l’altro con ascolti deludenti e share attorno al 2% – ha commentato un filmato sui due magistrati antimafia uccisi da Cosa Nostra dicendo che “queste persone che hanno fatto queste scelte di vita le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro”. A poco è valsa la puntualizzazione di Lucci, che lo ha invitato a “studiare la storia”. “Non abbiamo invitato Riina o Provenzano in studio. Abbiamo invitato un ragazzetto che fa il cantante neomelodico e ha degli idoli orribili, perché il programma si occupa di fenomeni sul web”, ha spiegato Lucci. “Preciso subito che io non sono l’autore del programma e non invito nessuno. Io conduco il programma e ci tengo prima a chiarire il contesto – ha detto Lucci ricordando di aver ‘catechizzato’ Zappalà dopo le sue frasi – Il programma parla del grande reality in cui siamo tutti immersi e per questo parliamo di tutto. Tra il tutto, c’è anche il fenomeno dei cantanti neomelodici siciliani che cantano in napoletano. C’è stato un servizio in cui è stato raccontato il fenomeno con tutte le sue sbavature, tra cui anche riferimenti ideali alla mafia. Tra i due cantanti che apparivano nel servizio, è venuto in studio questo ‘pischello’ di 19 anni. A me interessa il fenomeno del ‘pischello’, molto seguito dagli adolescenti, che ha per idoli Scarface e Al Capone. Io per prima cosa gli ho fatto dire che non è un mafioso”.
Il nipote del boss ergastolano – È invece comparso in video Pandetta, nipote di Turi Cappello, boss dell’omonimo clan, ergastolano a Sassari per fatti di mafia. “Mio zio scrive i testi delle canzoni dal 41 bis, il primo cd l’ho finanziato con una rapina”, ha raccontato il cantante neomelodico che si fa chiamare Tritolo. In una canzone dedicata allo zio, il giovane ha scritto un verso nel quale ringrazia Cappello “per quello che hai fatto per me, sei stato la scuola di questa vita e per colpa di questi pentiti stai chiuso lì dentro al 41 bis”.
Usigrai: “Gli è anche stato pagato l’albergo?” – L’apparizione e le esternazioni di Zappalà e Pandetta sono state duramente criticate dal segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani: “La Rai non può fare da vetrina a chi inneggia ai boss e dileggia chi ha dato la vita per lottare contro la mafia”, scrive. “Mi domando: ma davvero la Rai aveva pagato l’albergo a uno che scrive canzoni sullo zio ergastolano, boss al carcere duro per mafia?”, ha poi aggiunto Di Trapani allegando la foto del voucher dell’albergo.
Viale Mazzini: “Parole indegne” – Nelle ore successive è arrivata la mossa di viale Mazzini che ha diffuso una nota nella quale spiega di ritenere “indegne le parole su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pronunciate da due ospiti della puntata di Realiti” e annuncia di aver “avviato un’istruttoria per ricostruire tutti i passaggi della vicenda”. Direttore di rete, conduttore, autori – prosegue la nota della Rai – sono stati “ampiamente sensibilizzati sulla necessità di porre la massima attenzione sulla scelta degli ospiti, delle tematiche e sulla modalità di trattazione di argomenti ‘sensibili’, in coerenza con quanto ogni giorno la Rai testimonia attraverso programmi, eventi speciali e fiction dedicati alla sensibilizzazione della collettività contro la criminalità organizzata e a sostegno della memoria dei tanti martiri delle mafie”.
Borrelli: “Minacciato dopo scontro in studio” – Durante la puntata, tra l’altro, Pandetta si era scontrato anche con il consigliere regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che nei giorni successivi ha denunciato di essere stato minacciato dal cantante neomelodico: “Dopo la puntata in cui ho denunciato con durezza il fenomeno dei neomelodici che inneggiano alla criminalità organizzata uno dei cantanti che è intervenuto durante la trasmissione ha postato un video di minaccia nei miei confronti, brandendo una pistola dorata e scandendo più volte il mio nome”. Borrelli allega le immagini in cui Pandetta agita una pistola – che sembra essere di plastica dorata – ripetendo più volte il nome di Borrelli. “La pistola ce l’ho d’oro”, dice il cantante che si fa riprendere accanto a una donna. “Condividiamo questa diretta, facciamola arrivare a quel pezzo di m… di Borrelli”, conclude.
Mafie
Rai2, insulti in diretta a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone: indagine dell’azienda. L’a.d. Salini si scusa: “Inaccettabile”
Fa discutere l'ospitata a Realiti di due cantanti neomelodici, uno dei quali nipote di un ergastolano per mafia. Leonardo Zappalà ha detto che i due magistrati "hanno fatto queste scelte di vita le sanno le conseguenze". Mentre Niko Pandetta ha raccontato di aver finanziato il primo cd con una rapina. La Vigilanza: "Omesso controllo". Critici la sorella di Falcone e il marito di Lucia Borsellino. Il conduttore: "Gli ho fatto dire che non è mafioso"
Uno ha detto che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno fatto “queste scelte di vita e sanno le conseguenze”, l’altro ha spiegato che le sue canzoni sono dedicate allo zio – boss del clan Cappello di Catania – detenuto al 41bis. In diretta, su Rai 2, in prima serata, lo scorso 5 giugno. Così l’ospitata dei cantanti neomelodici Leonardo Zappalà e Niko Pandetta durante la prima puntata di Realiti, il nuovo talk condotto da Enrico Lucci, diventa un caso. Così viale Mazzini definisce “indegne” le parole dei due e annuncia un’indagine interna per ricostruire l’accaduto, mentre l’amministratore delegato Fabrizio Salini parla di una situazione “inaccettabile” e che “non può e non deve accadere”. “Abbiamo il dovere di essere garanti della legalità – dice l’a.d. – In questo caso non lo siamo stati, chiediamo scusa ai parenti di Falcone e Borsellino, ai familiari di tutte le vittime della mafia e ai telespettatori”.
Le proteste – La prima condanna dell’azienda pubblica era stata “non sufficiente” per il presidente della Vigilanza Rai, Alberto Barachini, per il quale “la grave offesa arrecata alla memoria di due esempi luminosi della lotta alla mafia si configura come un evidente omesso controllo da parte della governance del servizio pubblico, alla quale richiedo formalmente un controllo più rigoroso dei contenuti e degli ospiti delle trasmissioni”. Laura Paxia, pentastellata membro della commissione di Vigilanza, ritiene “inopportuno invitare in trasmissione chi più volte si è vantato di essere nato lo stesso giorno di Al Capone e che si fa chiamare Scarface”. “È stata mia premura – continua la deputata – inviare un quesito al presidente e all’amministratore delegato Rai perché si intervenisse sul fatto in maniera incisiva e con piacere ho appreso dell’apertura dell’inchiesta interna come da me richiesto”.
La reazione delle famiglie dei magistrati – La sorella del giudice Falcone, Maria, dice di aver “apprezzato molto la sensibilità con cui la Rai ha stigmatizzato quanto accaduto”: “È fonte di sollievo inoltre che tantissimi italiani si siano indignati davanti alle scellerate parole di un giovane che ha mostrato in diretta tv la sua ignoranza e la sua superficialità, parlando di temi di cui non ha alcuna conoscenza ed esprimendo giudizi su persone che per difendere la sua Terra e il suo futuro hanno perso la vita”. Per Maria Falcone è “fondamentale – aggiunge – un controllo da parte degli autori e dei conduttori delle trasmissioni tv che tanto impatto hanno sull’opinione pubblica e sulla formazione delle coscienze”. Duro anche il commento della famiglia Borsellino: “Per ora mi limito a dire vergogna. In famiglia decideremo se tutelarci in altre sedi – dice Fabio Trizzino, marito di Lucia Borsellino – Questo Paese è alla deriva ma a tutto c’è un limite”.
Il cantante e la reazione di Lucci – Zappalà, 19 anni, in arte si fa “Scarface” e durante la puntata – tra l’altro con ascolti deludenti e share attorno al 2% – ha commentato un filmato sui due magistrati antimafia uccisi da Cosa Nostra dicendo che “queste persone che hanno fatto queste scelte di vita le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro”. A poco è valsa la puntualizzazione di Lucci, che lo ha invitato a “studiare la storia”. “Non abbiamo invitato Riina o Provenzano in studio. Abbiamo invitato un ragazzetto che fa il cantante neomelodico e ha degli idoli orribili, perché il programma si occupa di fenomeni sul web”, ha spiegato Lucci. “Preciso subito che io non sono l’autore del programma e non invito nessuno. Io conduco il programma e ci tengo prima a chiarire il contesto – ha detto Lucci ricordando di aver ‘catechizzato’ Zappalà dopo le sue frasi – Il programma parla del grande reality in cui siamo tutti immersi e per questo parliamo di tutto. Tra il tutto, c’è anche il fenomeno dei cantanti neomelodici siciliani che cantano in napoletano. C’è stato un servizio in cui è stato raccontato il fenomeno con tutte le sue sbavature, tra cui anche riferimenti ideali alla mafia. Tra i due cantanti che apparivano nel servizio, è venuto in studio questo ‘pischello’ di 19 anni. A me interessa il fenomeno del ‘pischello’, molto seguito dagli adolescenti, che ha per idoli Scarface e Al Capone. Io per prima cosa gli ho fatto dire che non è un mafioso”.
Il nipote del boss ergastolano – È invece comparso in video Pandetta, nipote di Turi Cappello, boss dell’omonimo clan, ergastolano a Sassari per fatti di mafia. “Mio zio scrive i testi delle canzoni dal 41 bis, il primo cd l’ho finanziato con una rapina”, ha raccontato il cantante neomelodico che si fa chiamare Tritolo. In una canzone dedicata allo zio, il giovane ha scritto un verso nel quale ringrazia Cappello “per quello che hai fatto per me, sei stato la scuola di questa vita e per colpa di questi pentiti stai chiuso lì dentro al 41 bis”.
Usigrai: “Gli è anche stato pagato l’albergo?” – L’apparizione e le esternazioni di Zappalà e Pandetta sono state duramente criticate dal segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani: “La Rai non può fare da vetrina a chi inneggia ai boss e dileggia chi ha dato la vita per lottare contro la mafia”, scrive. “Mi domando: ma davvero la Rai aveva pagato l’albergo a uno che scrive canzoni sullo zio ergastolano, boss al carcere duro per mafia?”, ha poi aggiunto Di Trapani allegando la foto del voucher dell’albergo.
Viale Mazzini: “Parole indegne” – Nelle ore successive è arrivata la mossa di viale Mazzini che ha diffuso una nota nella quale spiega di ritenere “indegne le parole su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pronunciate da due ospiti della puntata di Realiti” e annuncia di aver “avviato un’istruttoria per ricostruire tutti i passaggi della vicenda”. Direttore di rete, conduttore, autori – prosegue la nota della Rai – sono stati “ampiamente sensibilizzati sulla necessità di porre la massima attenzione sulla scelta degli ospiti, delle tematiche e sulla modalità di trattazione di argomenti ‘sensibili’, in coerenza con quanto ogni giorno la Rai testimonia attraverso programmi, eventi speciali e fiction dedicati alla sensibilizzazione della collettività contro la criminalità organizzata e a sostegno della memoria dei tanti martiri delle mafie”.
Borrelli: “Minacciato dopo scontro in studio” – Durante la puntata, tra l’altro, Pandetta si era scontrato anche con il consigliere regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che nei giorni successivi ha denunciato di essere stato minacciato dal cantante neomelodico: “Dopo la puntata in cui ho denunciato con durezza il fenomeno dei neomelodici che inneggiano alla criminalità organizzata uno dei cantanti che è intervenuto durante la trasmissione ha postato un video di minaccia nei miei confronti, brandendo una pistola dorata e scandendo più volte il mio nome”. Borrelli allega le immagini in cui Pandetta agita una pistola – che sembra essere di plastica dorata – ripetendo più volte il nome di Borrelli. “La pistola ce l’ho d’oro”, dice il cantante che si fa riprendere accanto a una donna. “Condividiamo questa diretta, facciamola arrivare a quel pezzo di m… di Borrelli”, conclude.
LA REPUBBLICA DELLE STRAGI
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L’assalto all’Ue dei lobbisti delle armi: 18 incontri con i commissari in tre mesi di von der Leyen II
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Offrendo soluzioni innovative nel campo della ricarica per veicoli elettrici e dei sistemi di accumulo di energia, Vestel Mobility presenterà le sue ultime tecnologie alla Fiera Key, che si svolgerà fino al 7 marzo a Rimini, in Italia, presso il Rimini Expo Centre. Alla fiera, a cui partecipa per la prima volta, l'azienda punta a rafforzare la propria posizione nel settore della mobilità europea esponendo per la prima volta alla fiera il nuovo catalogo dei suoi prodotti Dc. I veicoli elettrici e i sistemi energetici sostenibili, sottolinea Ender Yüksel, Direttore Generale di Vestel Mobility, "non sono solo tra i pilastri fondamentali di oggi, ma anche del futuro. Come Vestel Mobility, il nostro obiettivo è essere pionieri di questa trasformazione con le nostre tecnologie innovative. La Fiera Key è un punto di incontro strategico per l'ecosistema dell'energia e della mobilità in Europa, e parteciparvi per la prima volta rappresenta per noi un passo strategico".
In particolare, aggiunge, "il mercato italiano offre un grande potenziale grazie ai crescenti investimenti nelle soluzioni di mobilità sostenibile. Con le nostre ultime soluzioni di ricarica Dc e il nostro portafoglio prodotti ampliato che presenteremo in fiera, miriamo a rafforzare la nostra presenza in questo mercato e a introdurre le nostre innovazioni che plasmeranno il futuro del settore".
Vestel Mobility presenterà ai visitatori di Key 2025 - The Energy Transition Expo, uno degli eventi energetici più prestigiosi d'Europa, le più recenti soluzioni di ricarica Dc in corrente continua e i sistemi di accumulo di energia. Soluzioni innovative, in particolare nel campo delle tecnologie di ricarica per veicoli elettrici, saranno al centro dell'attenzione della fiera. L'ampio portafoglio prodotti di Vestel Mobility, composto da stazioni di ricarica Ac e Dc, offre soluzioni altamente efficienti e sostenibili, adatte alle diverse esigenze degli utenti. I prodotti che saranno esposti in fiera comprendono stazioni di ricarica in corrente alternata come Ac Qatro, Ac Vario, Ac Libra e Ac Rhea, nonché soluzioni di ricarica Dc in corrente continua ultraveloce da 400 kW che offrono prestazioni elevate. Queste innovative stazioni di ricarica Dc in corrente continua offrono agli utenti di veicoli elettrici un'esperienza di ricarica rapida, affidabile ed efficiente, fornendo al contempo un'infrastruttura sostenibile nelle aree commerciali e pubbliche.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Offrendo soluzioni innovative nel campo della ricarica per veicoli elettrici e dei sistemi di accumulo di energia, Vestel Mobility presenterà le sue ultime tecnologie alla Fiera Key, che si svolgerà fino al 7 marzo a Rimini, in Italia, presso il Rimini Expo Centre. Alla fiera, a cui partecipa per la prima volta, l'azienda punta a rafforzare la propria posizione nel settore della mobilità europea esponendo per la prima volta alla fiera il nuovo catalogo dei suoi prodotti Dc. I veicoli elettrici e i sistemi energetici sostenibili, sottolinea Ender Yüksel, Direttore Generale di Vestel Mobility, "non sono solo tra i pilastri fondamentali di oggi, ma anche del futuro. Come Vestel Mobility, il nostro obiettivo è essere pionieri di questa trasformazione con le nostre tecnologie innovative. La Fiera Key è un punto di incontro strategico per l'ecosistema dell'energia e della mobilità in Europa, e parteciparvi per la prima volta rappresenta per noi un passo strategico".
In particolare, aggiunge, "il mercato italiano offre un grande potenziale grazie ai crescenti investimenti nelle soluzioni di mobilità sostenibile. Con le nostre ultime soluzioni di ricarica Dc e il nostro portafoglio prodotti ampliato che presenteremo in fiera, miriamo a rafforzare la nostra presenza in questo mercato e a introdurre le nostre innovazioni che plasmeranno il futuro del settore".
Vestel Mobility presenterà ai visitatori di Key 2025 - The Energy Transition Expo, uno degli eventi energetici più prestigiosi d'Europa, le più recenti soluzioni di ricarica Dc in corrente continua e i sistemi di accumulo di energia. Soluzioni innovative, in particolare nel campo delle tecnologie di ricarica per veicoli elettrici, saranno al centro dell'attenzione della fiera. L'ampio portafoglio prodotti di Vestel Mobility, composto da stazioni di ricarica Ac e Dc, offre soluzioni altamente efficienti e sostenibili, adatte alle diverse esigenze degli utenti. I prodotti che saranno esposti in fiera comprendono stazioni di ricarica in corrente alternata come Ac Qatro, Ac Vario, Ac Libra e Ac Rhea, nonché soluzioni di ricarica Dc in corrente continua ultraveloce da 400 kW che offrono prestazioni elevate. Queste innovative stazioni di ricarica Dc in corrente continua offrono agli utenti di veicoli elettrici un'esperienza di ricarica rapida, affidabile ed efficiente, fornendo al contempo un'infrastruttura sostenibile nelle aree commerciali e pubbliche.
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - "Pasquale Laurito ha seguito con passione e competenza la politica italiana per decenni, diventando un importante punto di riferimento per il giornalismo parlamentare. Con il suo lavoro e la sua dedizione ha raccontato la vita delle istituzioni con grandissima profondità. Le mie condoglianze e quelle del Senato della Repubblica ai suoi cari e a chi ha condiviso con lui questo lungo percorso". Lo scrive sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Milano, 7 mar. (Adnkronos) - "La campagna 'Mettici la testa' è mirata principalmente ai cestini, che noi chiamiamo cestoni stradali. A Milano ce ne sono circa 13mila per le strade e 10mila nei parchi. La densità di questi cestini è di 1,7 per abitante, la più alta d’Europa, solo Amsterdam si avvicina. Come dimensionamento e posizionamento ci siamo, abbiamo aumentato la frequenza di svuotamento rispetto al contratto precedente fino ad arrivare a una media di 2,2 svuotamenti al giorno". Così Marcello Milani, amministratore delegato di Amsa, durante la presentazione della campagna 'Mettici la Testa', che ha preso il via a Milano con l’inaugurazione di un’installazione interattiva per portare cittadini, city users e turisti 'dentro' al fenomeno dell’utilizzo improprio dei cestini stradali.
In piazza XXV aprile un enorme contenitore alto circa 7 metri diventa uno spazio di riflessione in cui le persone possono letteralmente 'mettere la testa' e osservare il problema dei conferimenti errati: "L'obiettivo della campagna -prosegue Milani- è ricordare ai milanesi che i cestini vanno utilizzati per i rifiuti prodotti in mobilità durante il passeggio e non per quelli prodotti in abitazione o esercizi commerciali".
"L'utilizzo sbagliato -avverte- comporta il veloce riempimento dei cestini e una mancanza di decoro quando traboccano. Speriamo che chi ha sbagliato rifletta sull’errore e ci dia una mano. Il lavoro che facciamo viene bene se i milanesi ci danno una mano come già stanno facendo con la raccolta differenziata. Se continuano a darci una mano noi facciamo un buon lavoro e la città risulta più pulita con l’aiuto di tutti".
Milano, 7 mar. (Adnkronos) - "La campagna 'Mettici la testa' è mirata principalmente ai cestini, che noi chiamiamo cestoni stradali. A Milano ce ne sono circa 13mila per le strade e 10mila nei parchi. La densità di questi cestini è di 1,7 per abitante, la più alta d’Europa, solo Amsterdam si avvicina. Come dimensionamento e posizionamento ci siamo, abbiamo aumentato la frequenza di svuotamento rispetto al contratto precedente fino ad arrivare a una media di 2,2 svuotamenti al giorno". Così Marcello Milani, amministratore delegato di Amsa, durante la presentazione della campagna 'Mettici la Testa', che ha preso il via a Milano con l’inaugurazione di un’installazione interattiva per portare cittadini, city users e turisti 'dentro' al fenomeno dell’utilizzo improprio dei cestini stradali.
In piazza XXV aprile un enorme contenitore alto circa 7 metri diventa uno spazio di riflessione in cui le persone possono letteralmente 'mettere la testa' e osservare il problema dei conferimenti errati: "L'obiettivo della campagna -prosegue Milani- è ricordare ai milanesi che i cestini vanno utilizzati per i rifiuti prodotti in mobilità durante il passeggio e non per quelli prodotti in abitazione o esercizi commerciali".
"L'utilizzo sbagliato -avverte- comporta il veloce riempimento dei cestini e una mancanza di decoro quando traboccano. Speriamo che chi ha sbagliato rifletta sull’errore e ci dia una mano. Il lavoro che facciamo viene bene se i milanesi ci danno una mano come già stanno facendo con la raccolta differenziata. Se continuano a darci una mano noi facciamo un buon lavoro e la città risulta più pulita con l’aiuto di tutti".
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - "La chimica ha fatto la differenza nel nostro sistema Paese e soprattutto nella rivoluzione economica del nostro paese. La chimica ha fatto il boom economico, la chimica ci ha dato un premio Nobel, la chimica fa la differenza, la chimica è il futuro, la chimica è la qualità del nostro futuro, la chimica ha inquinato, la chimica renderà tutto più sostenibile. Grazie dunque ad Antonio Tajani per saper fare sistema, anzi, 'ecosistema', che significa mettere insieme tutte le forze per proporre un prodotto - abbiamo prodotti di assoluta innovatività - dalla ricerca, all'evoluzione applicata all'industria, alla distribuzione". Lo ha detto il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, intervenendo all'evento, a Villa Madama, 'Innovazione chimica come moltiplicatore di internalizzazione e competitività'.
Accanto a 'ecosistema', la Bernini cita l'importanza di un altro termine, quello di 'multidisciplinarietà': "Direi che la chimica - afferma - è uno dei luoghi della formazione multidisciplinare, dove maggiormente si manifesta l'esigenza di contaminazione culturale. Le università si sono sicuramente strutturate per dare alla chimica uno sfondo multidisciplinare. Ci sono 125 corsi di laurea nelle università italiane dedicate alla chimica, e non sono solo chimica e o scienze chimiche, ma chimica del materiale, chimica della manufacturing, perché la chimica è materiale, voi tutti lo sapete. Il materiale che ci interessa di più in assoluto in questo momento è un materiale in cui noi siamo fortissimi e inimitabili: è la materia grigia, che caratterizza la forza dei nostri ricercatori. C'è la chimica applicata all'industria e all'ambiente, la chimica dell'ambiente, la chimica della sostenibilità, la chimica dell'industria, dell'estetica e della cosmetica, la chimica forense, la chimica nei laboratori, la chimica dello sport, la chimica applicata all'intelligenza artificiale. Tutto questo per dire che la forza del nostro sistema formativo anche quello di avere profonde, strutturatissime radici nel nostro passato, che sono il presupposto del nostro futuro, hanno nella chimica la massima espressione".
Riguardo il mondo dell'università, la ministra sottolinea come adesso, a dispetto del passato, "l'interdisciplinarietà sia essenziale, anzi la' transdisciplinarietà, che deve essere verticale e orizzontale. Bisogna saper lavorare insieme: università, enti di ricerca, imprese, territori, terzo settore, associazionismo, professionisti. Questo è il senso delle infrastrutture di ricerca. Noi abbiamo investito 11 miliardi per creare infrastrutture di ricerca che facciano ancora 'ecosistema'. Cioè che lavorino tutti insieme. Un tempo si diceva che l'università era l'uomo della speculazione, l'impresa l'uomo dell'attuazione. Non è più così. Deve esistere un lavoro e un collegamento immediato tra chi si fa le domande, chi dà le risposte e chi rende queste risposte concrete. E naturalmente oggetto di una distribuzione il più possibile internazionalizzante. Io credo che la parola 'internazionalizzazione' sia molto importante oggi. Proprio perché nessuno può prescindere da una dimensione internazionale. Che non significa destrutturare la natura delle nostre piccole e medie imprese".
"Bisogna dare alle nostre piccole e medie imprese una cifra scientifica di ricerca - conclude la Bernini - perché è importantissimo il collegamento con gli enti di ricerca e soprattutto una struttura Paese che li sappia sopportare. Questo è, secondo me, il luogo giusto per esprimere le proprie potenzialità e soprattutto per consentire quell'interoperabilità, non solamente del capitale tecnologico, ma anche soprattutto del capitale umano, cioè far andare e tornare ricercatori, perché i cervelli non si fermano con le barriere, si fanno tornare con le infrastrutture di ricerca".
Milano, 7 mar. (Adnkronos) - "Quanto sta accadendo oggi ha dell'incredibile! L'unico assessore che ha avuto il coraggio di criticare l'operato della sinistra al governo della città viene fatto fuori dai responsabili della disfatta urbanistica meneghina, il sindaco Sala con la sua amministrazione comunale, che si guardano bene dal presentare le dovute dimissioni". Lo afferma Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e segretario provinciale della Lega, in merito alle dimissioni di Guido Bardelli, assessore milanese alla Casa. Dimissioni che arrivano dopo il terremoto giudiziario sull'urbanistica.
"Le responsabilità della sinistra comunale, che per più di un decennio ha dettato le regole sull'urbanistica, sono evidenti ormai a tutti e ricadono sulle famiglie che hanno acquistato casa, sui lavoratori e su tutti i milanesi a causa del prezzo delle case in città che schizzerà sempre più alle stelle. Fare di Bardelli, in Giunta da pochi mesi, un capro espiatorio solo perché ha osato criticare l'imperatore Beppe, non risolverà la situazione" aggiunge in una nota.
"A gran voce la Lega continua a chiedere all'amministrazione comunale di fare in passo indietro nell'interesse dei milanesi. Il sistema Milano, inteso come apparato amministrativo di gestione evidentemente incompetente della questione urbanistica, è evidente che non abbia retto e presenti troppi buchi grigi, per nulla trasparenti. Serve cambiamento e a prescindere un commissariamento dell'amministrazione sulla materia urbanistica", conclude Piscina.