Sul tavolo del Consiglio dei ministri convocato per il pomeriggioci sarà anche la proposta di concedere la cittadinanza per meriti speciali ai due giovani eroi del bus dirottato a San Donato Milanese il 20 marzo scorso: Ramy Shehata e Adam El Hamami, i due ragazzi della scuola media Vailati di Crema. “Con il loro coraggioso comportamento erano riusciti a sventare il 20 marzo scorso il tentativo di dirottamento dello scuolabus”, c’è scritto nella motivazione del Viminale.
“Ritengo che i giovani abbiano reso eminenti servizi al nostro Paese”, scrive il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nella relazione che ha accompagnato la proposta di concessione della cittadinanza. I due ragazzi, si legge sempre nel documento di Salvini, hanno “contribuito, con il proprio gesto di alto valore etico e civico, a sventare la tentata strage, posta in essere il 20 marzo 2019 ai danni di 51 ragazzi sullo scuolabus in marcia lungo la strada provinciale Paullese in San Donato Milanese”. Oltre alla proposta di conferire la cittadinanza a Ramy e Adam, Salvini consegnerà la medaglia d’oro al valor civile alla scuola media statale Giovanni Vailati perché “con straordinario coraggio ed eccezionale spirito di iniziativa il personale docente e non docente e i 51 studenti fronteggiavano il conducente dell’autobus allertavano i Carabinieri e riuscivano a liberarsi. Splendido esempio di generosa solidarietà e straordinaria abnegazione, orientati alla difesa del più alto valore della vita umana”.
Solo pochi giorni fa la mamma di Adam, Hasnss Uriad, aveva detto al fattoquotidiano.it che dopo gli annunci ” nessuno si è fatto più sentire”. In effetti la proposta di concedere la cittadinanza ai due ragazzi era stata oggetto di numerosi cambi d’opinione del ministro dell’Interno. Sì alla cittadinanza a Ramy perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare”, aveva detto Salvini il 26 marzo. Che però solo poche ore prima, commentando un’operazione di polizia, aveva scritto su Twitter: “Altro che ius soli e cittadinanze in regalo, occorrono rispetto e controlli“. Un pensiero, quello di Salvini, coerente con quello espresso nella serata del 25 marzo, quando aveva sottolineato che “non ci sono gli elementi per concedere” la cittadinanza a Ramy a causa dei “numerosi precedenti penali” di un parente del ragazzino egiziano. Alla fine, evidentemente, il ministro ha trovato “gli elementi” per concedere il passaporto al ragazzino d’origine egiziana.
Proprio oggi le indagini dei carabinieri, coordinate dal capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili e dal pm Luca Poniz, hanno portato a recuperare il video “proclama” di 37 minuti di Ousseynou Sy, l’autista che teneva in ostaggio 50 bambini, due insegnanti e una bidella e poi ha dato fuoco al bus, a San Donato Milanese. “Viva il panafricanesimo, combattiamo i governi corrotti e critichiamo la politica europea che sfrutta l’Africa”, diceva il senegalese. Gli inquirenti ritengono non sia pubblicabile per rischi di “emulazione e odio”. Sempre secondo gli investigatori l’autista voleva fare una strage sulla pista di Linate. Da imputazione l’uomo aveva “l’intento di condizionare i pubblici poteri in relazione alle politiche in materia di accoglimento degli stranieri, di intimidire la popolazione”. Tra le accuse contestate a Sy, assieme alla strage aggravata da finalità terroristiche, sequestro di persona, incendio e resistenza, ci sono anche le lesioni a 17 bambini, non solo per ferite ma anche per traumi da “stress” e psichici da “violenza emotiva”. I pm Alberto Nobili e Luca Poniz sono pronti a chiedere il processo immediato, dopo aver interrogato ieri l’uomo.