Taffo Funeral Services, agenzia di pompe funebri balzata alle cronache per la tagliente comunicazione sui propri social, tra attualità politica e sottili metafore sull'argomento tabù della morte, ha collaborato con la cantante Romina Falconi. “Scherzare sulla morte è il modo per non averne paura – dichiara Riccardo KiR Pirrone, social media manager di Taffo -. Questa è stata un po' la nostra filosofia per lavorare sul brand Taffo"
L’estate, la stagione della spensieratezza, della leggerezza e dello svago viene cantata e raccontata dai numerosi di tormentoni estivi che popolano lo scenario della musica italiana, in questo momento. E poi c’è qualcuno che, invece, con un laconico “Magari Muori” e la partecipazione di una celebre agenzia di pompe funebri, si distingue da tutti gli altri. Romina Falconi ha lanciato il suo inedito “bello da morire”, scritto da lei e realizzato da uno dei produttori più promettenti della nuova generazione Francesco ‘Katoo’ Catitti . “Magari muori” scherza sul tema spinoso dei vaccini, si attaccano le discriminazioni, il bullismo e l’omofobia, ma le sonorità reggaeton si avvicinano a quella dei tormentoni.
Il progetto è nato con la collaborazione di Taffo Funeral Services, agenzia di pompe funebri balzata alle cronache per la tagliente comunicazione sui propri social, tra attualità politica e sottili metafore sull’argomento tabù della morte. “Scherzare sulla morte è il modo per non averne paura – dichiara Riccardo KiR Pirrone, social media manager di Taffo -. Questa è stata un po’ la nostra filosofia per lavorare sul brand Taffo. Il nostro obiettivo era quello di andare oltre la pubblicità in senso stretto e tradizionale, come la cartellonistica o le pubblicità sui giornali. Sui social abbiamo cercato di lavorare sull’immagine e soprattutto sul linguaggio. I risultati ci sono, nell’ultimo anno abbiamo avuto un incremento importante delle visualizzazioni e l’azienda dal punto di vista del fatturato e del ritorno di immagine ne ha giovato parecchio. Sui social cerchiamo di parlare alle persone con l’ironia giusta che solletichi un po’ l’interesse, l’identificazione e il tutto diventi così virale. Taffo opera nel Lazio e dintorni, ma è conosciuta in tutta Italia grazie alle attività social”.
Dai social alla musica è un attimo. Ecco come nasce il progetto “Magari Muori”. “Conoscevo Romina Falconi come cantante da anni – continua Riccardo – e mi è sempre piaciuto il suo modo di esprimersi e di cantare. Avevo delle frasi, delle idee, l’ho contattata per lavorare assieme a questo progetto. Lei da bravissima cantautrice ha tradotto in parole e musica il nostro concept. Noi abbiamo lavorato poi sull’immagine e la grafica, in modo che fosse un concetto lineare con il nostro lavoro”.
“E’ stato fantastico – interviene Romina -, hanno riprodotto il gonfiabile su cui sono sdraiata nella foto della copertina, sullo sfondo l’Oceano e gli squali! Sono molto felice che Riccardo mi abbia contattata. Ovviamente li seguivo già sui social e trovo che facciano un lavoro straordinario. Con ‘Magari Muori’ abbiamo cercato di usare parole importanti su musica reggaeton. E’ stato un progetto nato in modo immediato, il mio disco ‘Biondologia’ era già uscito. Il senso della canzone è che non bisogna avere paura della morte. Non dobbiamo arrivare a quel giorno fatidico, senza aver espresso completamente noi stessi. Ho letto un articolo in cui è emerso che la cosa che accomuna le persone che stanno per morire è il rimpianto di non aver confessato a una persona di volerle bene. Per questo, e lo dico anche nelle mie canzoni, bisogna avere il coraggio di parlare, esprimersi e di mostrarsi quando si ama”.
Anche se può sembrare “Magari muori” non è un anatema: “Anzi è un Inno alla vita – conclude Romina -. Ho sempre scelto la strada più difficile per esprimermi, non mi piace troppo la retorica del buonismo, farsi vedere come esempio di vita. Per me gli esempi sono anche quelle persone un po’ interrotte, che hanno imparato il bello e il brutto della vita. Io cerco di far coesistere il pop con la ferocia del black humor. Ho deciso di non raccontare la felicità, preferisco parlare delle magagne”.