Dopo l’assalto delle cavallette nelle campagne di Nuoro, gli agricoltori del centro Sardegna sono alle prese con un altro allarme: le cornacchie che stanno devastando le coltivazioni primaverili ed estive. Invece nel Nord Italia la nuova settimana inizia con l’invasione di cimici: dal Friuli al Veneto, dalla Lombardia al Piemonte. Tra le cause c’è sicuramente il caldo torrido e improvviso: gli sciami sono a loro agio con le alte temperature di questi giorni. Un rimedio poteva essere la disinfestazione, che sarebbe dovuta avvenire prima della schiusa delle uova. Ormai però è troppo tardi, anche se come racconta il Corriere della Sera esiste un’altra soluzione: le vespe samurai, formidabili assassini delle larve.
In Sardegna, mentre le cavallette continua a causare danni, arriva da Oristano l’allarme per l’invasione di cornacchie. “Più volte in passato abbiamo denunciato come la problematica della fauna selvatica fosse ben lontana dall’essere risolta. E ciò che sta accadendo nelle campagne oristanesi è la dimostrazione che non ci sbagliavamo – afferma il direttore di Coldiretti Oristano, Emanuele Spanò – siamo in forte ritardo e ad oggi non vi è traccia della programmazione fondamentale che avrebbe dovuto tendere al contenimento dei corvidi nelle campagne per evitare i gravissimi danni recati dalla specie”. “La mancanza di azioni utili ha portato le cornacchie grigie in particolare – aggiunge il presidente, Giovanni Murru – a operare liberamente compromettendo la produttività dei campi”. L’organizzazione sollecita provvedimenti urgenti e azioni “organiche” di contrasto.
Contro le cornacchie però non c’è ancora rimedio. Invece esiste, come riporta il Corriere della Sera, un nemico formidabile contro le cimici, il cui nome già incute un certo rispetto: la vespa samurai. La Commissione agricoltura del Senato ha approvato ad aprile una risoluzione che impegna il governo a varare rapidamente un decreto ministeriale per l’immissione in Italia di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di “insetti alieni”, tra cui appunto la Trissolcus japonicus, o vespa samurai.
Originaria dell’Asia orientale, ma ormai presente anche in Europa e America, la vespa samurai – così nominata per l’origine giapponese e l’aggressività degna dei leggendari guerrieri del Sol Levante – sconfigge le cimici alla radice, depositando le uova direttamente in quelle delle avversarie e uccidendole appena le larve si sviluppano. Fortemente sponsorizzata anche dal dicastero delle Politiche agricole, Coldiretti vorrebbe farla scendere in campo già durante la campagna agricola 2019. Essendo priva di pungiglione, è innocua per l’uomo, ma porta con sé un altro rischio: a rimetterci, infatti, potrebbe essere la biodiversità dell’habitat originario. La cimice asiatica, infatti, è solo l’ultima delle tante specie “aliene” che hanno preso la residenza nel nostro paese. Se la vespa non troverà a sua volta dei predatori naturali, potrebbe far estinguere non solo le cimici ma anche altri insetti, innescando una sorta di effetto domino nel ciclo della vita: una reazione a catena sull’ecosistema potenzialmente devastante per l’ambiente.