Il governo ha posto la fiducia sul decreto Sblocca cantieri, in discussione alla Camera. Lo ha annunciato il ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, intervenendo in Aula. L’opposizione ha accolto la proposta con fischi e grida. La seduta dell’Aula è stata sospesa ed è stata convocata la conferenza dei capigruppo. Il 6 giugno scorso il Senato ha approvato il testo con 142 voti a favore, 94 contrari e e 17 astenuti, dopo una lunga trattativa tra M5s e Lega soprattutto sulle norme riguardanti il codice degli appalti che hanno rallentato l’iter del decreto, in scadenza il prossimo 17 giugno. L’accordo in extremis era stato trovato il giorno prima, il 5 giugno, e sintetizzato nel super-emendamento approvato poi da Palazzo Madama.
Proprio sulla parte relativa agli appalti si sono concentrate le critiche dell’opposizione a Montecitorio. Per il capogruppo del Pd Graziano Delrio il decreto “ci fa tornare indietro di almeno vent’anni e fa rientrare dalla finestra le ‘mani libere‘ sugli appalti che il nuovo Codice, frutto delle direttive europee e del dialogo con i diversi attori del mercato delle opere pubbliche, aveva cacciato dalla porta. Con questo provvedimento il governo apre di nuovo la strada ai massimi ribassi, ai sub appalti, alle varianti, all’assenza di tutele e sicurezza nel lavoro: lo sblocca cantieri diventa l’autostrada per la criminalità per entrare nelle opere pubbliche”, sostiene l’ex ministro dei Trasporti.
Della stessa opinione anche Rossella Muroni, deputata di Leu, secondo cui si tratta di “un testo cucito su misura per la Lega mentre i Cinquestelle, pur di restare maggioranza, accettano di archiviare la lotta alla corruzione e di lavorare con quel metodo antidemocratico che denunciavano quando erano all’opposizione. Anziché andare al governo per cambiare le cose, sono andati al governo per cambiare idea“, ha aggiunto durante la discussione generale in Aula.
Il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, ha parlato dello Sblocca cantieri in un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera. “Credo che sia particolarmente pericolosa la norma che consente di valutare i profili di attestazione delle Soa retroagendo a 15 anni. E’ una disposizione che finisce per incidere in modo determinante sulla qualità dei lavori“. Il riferimento di Cantone è alla norma che estende da 10 a 15 anni il periodo di riferimento valutabile dalle Società organismo di attestazione (Soa) per certificare i requisiti dei costruttori interessati a partecipare al mercato dei lavori pubblici. La norma sui commissari, che introduce deroghe e poteri straordinari, “è troppo ampliativa” e “rischia di evidenziare possibili profili di illegittimità costituzionale“, sostiene inoltre il presidente dell’Anac.