“Il primo incontro di lunedì sera è servito a guardarci negli occhi, era tempo che non lo facevamo. C’è stato un clima di ritrovata fiducia, sereno, di dialogo e oggi ci siamo ritrovati per una riunione economica, chiesta da me, per iniziare a impostare la manovra economica”. Giuseppe Conte si dice “ottimista” circa il rilancio dell’azione di governo seguito all’ultimatum lanciato il 3 giugno a Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
I dossier sul tavolo del presidente del Consiglio sono diversi. Tra questi c’è la legge di bilancio, che quest’anno con le clausole di salvaguardia plurimiliardarie la minaccia dell’aumento dell’Iva è particolarmente delicata. “La manovra economica possiamo impostarla già adesso – ha detto il premier durante un forum all’agenzia Ansa sono molto confidente”. “Lavoreremo alla spending review e tax expenditure – ha aggiunto – al cuneo fiscale, export, avremo privatizzazioni. E poi c’è il piano per il sud. Siamo tutti consapevoli che l’Italia riparte se riparte il sud”.
In parallelo il governo dovrà portare avanti l’interlocuzione con l’Unione europea per evitare l’apertura della procedura d’infrazione per debito eccessivo. Oggi il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici ha ribadito che la sua “porta è sempre aperta” ma anche che la Commissione Europea non esiterà ad applicare le “regole” nei confronti dell’Italia, se il nostro Paese non rispetterà i criteri previsti dai trattati. “L’Italia è ben lieta che la porta dell’Ue sia aperta – commenta Conte – siamo sempre disponibili a confrontarci con Bruxelles, non è interesse dell’Italia subire una procedura d’infrazione, non è una prova di muscolare“. In questo senso “a noi interessa anche un percorso di più lungo termine. Siamo pronti a confrontarci con Bruxelles e siamo molto fiduciosi di poter fornire le risposte che aspettano”.
“Sicuramente riusciamo a ridurre il debito in una maniera che forse neppure ci aspettavamo, riusciamo a mantenere le promesse, abbiamo entrate più cospicue rispetto a quelle che avevamo prudenzialmente stimato”, ha proseguito il premier. Che ha tuttavia ribadito come sia intenzione dell’Italia ridiscutere le regole comunitarie in tema di bilancio: “Ho pressoché ormai preparato una bozza di lettera che rivolgerò alle istituzioni europee – ha spiegato Conte – che diventerà pubblica e sarà l’occasione per ribadire come da un lato vogliamo rispettare il patto di stabilità e crescita e riteniamo che la manovra sia in linea, ma dall’altro lato non vogliamo rinunciare a offrire un contributo critico alle regole Ue. E’ il momento di affrontare e aggiornare le regole europee“.
E da Bruxelles il governo gialloverde ha intenzione di portare a casa anche un posto di rilievo nelle istituzioni: per i top jobs “noi rivendichiamo una posizione di primo piano, un portafogli economico“, ha detto il capo dell’esecutivo. Che poi ha specificato: “Non chiederò per ragioni di eleganza gli Affari economici, in un momento di confronto sulla procedura d’infrazione, ma un altro portafogli economico consistente lo rivendichiamo”.
Sul fronte interno la “ritrovata fiducia” di cui sopra consente all’esecutivo di guardare avanti senza alcun rimpasto: “Non è all’ordine del giorno – ha affermato Conte – il presidente del Consiglio non ne avverte l’esigenza, è contento di tutti i suoi ministri e dei sottosegretari e non tollera che qualcuno li tocchi. Per quel che riguarda la sensibilità di qualche forza politica, fin qui non c’è stata richiesta, se ci fosse la affronteremmo. Ma al momento non è nell’ordine delle cose”.