La pagina Facebook che si occupa di prendere per i fondelli qualsiasi cosa si muova attorno a un pallone e non solo, prendendosi pure parecchi insulti. Gli ideatori raccontano: "Sono all'ordine del giorno, i tifosi sono più permalosi dei fondamentalisti religiosi". Il post più bello? "Il Milan manda il derby a puttane. L'ultimo omaggio a Berlusconi"
“Volevamo far ridere parlando di sport pur non essendo telecronisti Rai” : partono così i ragazzi di Unfair Play, pagina Facebook che si occupa, in sintesi, di prendere per i fondelli qualsiasi cosa si muova attorno a un pallone e non solo. E già chiedergli un’intervista presenta alcune difficoltà, dovendo scindere le risposte serie da quelle ironiche. Una scriminante c’è: quando tra le loro risposte spunta Petagna, attaccante della Spal che prendono in giro fin dagli albori, non sono seri. Il punto è che non sempre c’è Petagna di mezzo.
Dunque, l’idea di Unfairplay: “L’ideatore è Luca Badolato che qualche anno fa ha messo insieme un gruppo di una decina di autori provenienti da background comuni (lo staff del sito Spinoza.it) che da allora producono giornalmente contenuti con uno stile che cerca di distinguersi dalle altre pagine che trattano il calcio”.
Niente romanticismo, niente sacralità… d’altronde quando il logo della pagina è una tibia rotta e la copertina è Cantona che prende a calci un tifoso c’è ben poco da romanzare. Semmai ci sarebbe da curare strategie difensive legali, tra un post sfottente e l’altro, ma i ragazzi di Unfair Play hanno un jolly: “Calciatori e allenatori probabilmente non sanno nemmeno che esistiamo e soprattutto non lo sanno i loro avvocati. Qualche piccolo problema l’abbiamo avuto coi tifosi, che sono più permalosi dei fondamentalisti religiosi”.
E in effetti a leggere i commenti ai loro post ti accorgi che l’humor è materia ostica per parecchi, che si arrabbiano se gli tocchi il gagliardetto o la bandiera: “Gli insulti sono all’ordine del giorno, come sempre su internet. Ma la cosa che ci sorprende è leggere i commenti dei nostri fan che rispondono a chi non capisce o si offende dicendogli cose del tipo ‘Tornate a leggere pagine che parlano di ignoranza‘”.
E se i tifosi dovrebbero imparare a prendersi meno sul serio, calciatori e allenatori per contro sarebbero legittimati, se non a querelarli, almeno ad aspettarli sotto casa, Petagna in particolare. Quando era all’Atalanta era un continuo di post ironici sulla scarsa vena realizzativa dell’attaccante, ma passando alla Spal ha fatto sedici gol in questa stagione, sbugiardandoli. Loro smentiscono che l’attaccante sia una delle loro vittime preferite, ma in maniera non molto credibile: “A dire il vero non abbiamo mai avuto un bersaglio preferito, un po’ come Petagna con la porta fino a questa stagione. Ma evitiamo di prendercela sempre con gli stessi soggetti perché preferiamo essere mandati in quel posto da più gente possibile”.
In effetti il repertorio è ricchissimo e se gli chiedi a quale post sono più affezionati non hanno dubbi: “Quella fatta dopo Milan-Inter del 2016, ultimo derby dell’era berlusconiana pareggiato dai nerazzurri al 92esimo minuto. “Il Milan manda il derby a puttane. L’ultimo omaggio a Berlusconi“.
E ce n’è anche per il Barcellona e per un originale tiqui-taca: “ Ultras del Barcellona feriscono tifosi del Psg. Ma prima si sono passati il coltello per mezz’ora”. Oppure le chicche di calciomercato, addirittura con un generatore automatico di scoop, che ti porta ad esempio a crearne del tipo: “PREZIOSI: PRONTI 20 MILIONI PER GOLDANIGA. Il ragazzo potrebbe essere il colpaccio che serviva al presidente per ottenere l’infermità mentale”.
E dunque, in attesa che gli avvocati di calciatori e allenatori li scoprano facendogli chiudere la pagina, una visita a Unfair Play è salutare: toglie sacralità a un pallone già troppo esasperato e regala risate dove ci sono troppi sguardi torvi. Una visita alla pagina anche perché sui giornali non ci andranno più, visto che loro stessi confessano che questa sarà l’ultima intervista che concedono. Perché? “Siamo come Petagna, difficilmente ci ripetiamo”.