Marco Podini acquistò la quota il 27 marzo del 2000 aderendo all’appello pubblico di Pannella in un altro momento di difficoltà dell'emittente. La holding di famiglia ha attività che vanno dalla grande distribuzione alimentare all'information technology
Il governo si è diviso ma alla fine Radio Radicale ha ottenuto per quest’anno un nuovo contributo da 3 milioni di euro. I deputati M5s parlano di “una pioggia di soldi pubblici ingiustificata” a favore dell’emittente che trasmette le sedute del Parlamento e raccoglie nel suo archivio, tra il resto, le registrazioni di udienze di processi, riunioni del Csm e della Corte costituzionale. Nei mesi scorsi Vito Crimi, sottosegretario M5S con delega all’Editoria, aveva spiegato l’intenzione del Movimento di togliere i contributi statali – circa 14 milioni l’anno – sottolineando come il 25% dell’azionariato di Centro di Produzione Spa a cui fa capo la radio sia della Lillo spa di proprietà della famiglia Podini. Una holding basata a Gricignano d’Aversa attiva nel campo della grande distribuzione alimentare con i discount Md, che le fruttano un fatturato di oltre 2 miliardi di euro, e nell’information technology con Dedagroup.
Sul sito della radio ci sono tutti i dettagli: “sono soci della Centro di Produzione Spa l’Associazione politica Lista Marco Pannella (62,85%), la Dott.ssa Cecilia Maria Angioletti (6,00%), la Sequenza Spa del gruppo Podini (25%). La Centro di Produzione Spa detiene azioni proprie per il 6,15%”. Il consiglio di amministrazione è composto da Cecilia Maria Angioletti (Presidente e legale rappresentante), da Paolo Chiarelli (Amministratore Delegato) e dai consiglieri Maurizio Turco, Marco Podini, Maria Luisa Podini, Deborah Cianfanelli, Carlo Pontesilli e Giuseppe Rossodivita.
Marco Podini, figlio del fondatore del gruppo Patrizio e ad di Lillo, acquistò la quota il 27 marzo del 2000 aderendo all’appello pubblico di Marco Pannella pubblicato a pagamento sul Corriere della Sera in un altro momento di difficoltà della radio. Oggi Podini è anche presidente esecutivo di Dedagroup, che ha sede a Trento.