Bonus bebè, assegni per gli asili nido e sconti fiscali per chi ha figli o familiari a carico. Sono diversi gli aiuti alle famiglie già previsti dalla legislazione italiana. Una serie di sussidi che il vicepremier Luigi Di Maio punta ancora a semplificare e implementare con le risorse risparmiate rispetto a quelle previste per il reddito di cittadinanza, nonostante da più parti si chieda di non spendere quei soldi per ridurre il deficit. I modelli a cui ispirarsi in Europa sono molti. Da quello francese, che prevede fino a 2.200 euro l’anno per chi ha bimbi piccoli, a quello tedesco, che con il Kindergeld riconosce un sostegno economico per tutti i figli. Le deduzioni fiscali, come ricorda un rapporto di Yoopies, piattaforma per l’accesso ai servizi di assistenza all’infanzia, sono l’unico strumento comune a tutti gli Stati membri, anche se con notevoli variazioni da Paese a Paese. I paesi nordici, Danimarca in primis, sono in pole position per quanto riguarda l’accesso ai sussidi e alle sovvenzioni per le famiglie. Berlino e Londra, invece, dopo anni di arretratezza, stanno ora recuperando. Fanalino di coda i paesi del Mediterraneo, Spagna e Italia, con politiche meno generose o meno accessibili. Ma vediamo nel dettaglio cosa succede in ogni paese.

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