Prosegue a rilento l’iter del decreto legge Crescita alla Camera: l’arrivo in Aula è previsto nel tardo pomeriggio di martedì e il governo pare intenzionato a porre la fiducia in modo da arrivare ad approvare il provvedimento entro giovedì. Intanto è stato depositato un nuovo emendamento dei relatori che prevede una proroga del tempo a disposizione delle Regioni per completare le procedure per le assunzioni dei navigator nei centri per l’impiego, previste per il reddito di cittadinanza. Un’altra proposta di modifica permette invece mille assunzioni all’Inps con i 50 milioni stanziati sempre nel Decretone. Infine, è stato depositato un emendamento sulla manutenzione ordinaria e straordinaria delle casette realizzate in seguito al sisma del 2016 nel centro Italia: secondo il testo, la competenza è dei Comuni.
La prima fase del reddito di cittadinanza prevede in totale 8.600 assunzioni: 3mila in capo all’Anpal Servizi – 60mila candidati sosteranno il test – più altre 5.600 gestite dalle Regioni. Di queste si interessa l’emendamento che sposta dal 1 luglio al 31 agosto la decorrenza delle graduatorie, in modo da consentire ai governatori nel frattempo di pubblicare i bandi. Al momento infatti quest’ultimi sono fermi, in attesa del vaglio da parte della Corte dei Conti del decreto ministeriale con il riparto dei fondi, emanato a sua volta in ritardo. La proroga di due mesi per cominciare l’iter di assunzione dei navigator è stata depositata giovedì sera e ancora deve superare il vaglio dell’ammissibilità.
Salta invece il tetto della dotazione organica del personale Inps. L’Istituto nazionale di previdenza potrà assumere 1.003 unità in più, per “attuare le nuove previsioni in tema di reddito di cittadinanza”. I relatori al decreto legge crescita hanno presentato un emendamento nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che prevede la modifica della normativa attuale, consentendo di utilizzare le risorse già disponibili, pari a 50 milioni di euro, per incrementare l’organico dell’Inps.
Un’altra proposta di modifica dei relatori stabilisce che la manutenzione delle casette per i terremotati compete ai Comuni colpiti dal sisma del Centro Italia. A disposizione ci saranno 2,5 milioni di euro, a valere sulle risorse stanziate a legislazione vigente per il superamento dello stato di emergenza. Le risorse, si legge nella relazione che accompagna la proposta, sono state calcolate stimando fino al 31 dicembre 2019 una spesa di 50 euro al mese per 3.800 strutture abitative di emergenza, cui si aggiungono 70 euro al mese per la manutenzione delle aree corrispondenti.