Il commissario Ue Moscovici ribadisce che dall'Italia c'è bisogno "di fatti, di dati e se necessario misure". Tria, arrivando all'Ecofin, spiega che "il problema è dimostrare quello che stiamo facendo e far vedere come arriviamo al taglio del deficit di 0,2". Le regole del bilancio: accesso ai fondi vincolato a programma di verifiche e controlli sulle riforme strutturali e gli investimenti
Una riunione fiume durata oltre dieci ore in cui l’Eurogruppo ha raggiunto il “miglior compromesso possibile” nell’accordo sul bilancio della zona euro, anche se al momento mancano molti dettagli sul tipo e il livello di finanziamento. E dove è stata confermata l’opinione del Comitato economico e finanziario e della Commissione per cui una procedura di infrazione è giustificata nei confronti dell’Italia. Per il presidente Mario Centeno Roma è invitata a prendere le misure necessarie “per rientrare nel rispetto dei parametri europei della procedura di infrazione“. , ipotesi emersa dopo il rapporto sul debito elaborato dai tecnici di Bruxelles.
“In politica si prendono impegni e si rispettano gli impegni e questo porta credibilità che a sua volta favorisce investimenti e crescita”, ha aggiunto il presidente dell’Eurogruppo commentando le affermazioni del ministro Tria secondo cui l’Italia presenterà una proposta ragionevole. “Il ministro Tria ha lavorato duramente per raggiungere gli impegni“, e anche il premier Conte, quindi – ha concluso – dobbiamo affidarci alla loro azione”. Il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, ha confermato che nei confronti dell’Italia “la porta è ancora aperta, siamo in modalità di ascolto”. Poi ha aggiunto che “c’è un chiaro sostegno” da parte di Centeno alla “nostra analisi e il nostro approccio, ora continuiamo con il lavoro preparatorio che può portare alla procedura, restando pronti a valutare ogni elemento che l’Italia può portare”. E pur “accogliendo con favore gli impegni e la buona fede” ha ribadito ma “abbiamo bisogno di qualcosa di più degli impegni, abbiamo bisogno di fatti, di dati e se necessario misure, perché le regole vanno rispettate”.
Ma per il ministro dell’Economia Giovanni Tria il problema “è che poiché siamo a metà anno non ci saranno documenti nuovi da far uscire ma dobbiamo dimostrare quello che stiamo facendo”. Rispondendo ad una domanda sulle “misure concrete” attese da Moscovici mentre entra all’Ecofin, Tria ha sottolineato che “spiegherà le cifre” del Def e le misure volte a ridurre il deficit. E ha inoltre negato che la Francia abbia avuto un atteggiamento ostile: “La Francia ha preso atto come tutto l’Eurogruppo delle conclusioni della Commissione ed ha invitato ad andare avanti nel dialogo. Resto ottimista”. “L’azione concreta” chiesta dalla Commissione Ue, ha proseguito, “è far vedere perché noi diciamo che possiamo arrivare ad un abbassamento previsto del deficit di 0,2 punti in meno. Dovremo dargli le cifre, da dove vengono”. Poi ha bollato come “cattiva idea” i minibot, che anche la presidente del Fmi Christine Lagarde ha bollato come “bizzarra”.
Il bilancio dell’Eurozona: verifiche su riforme per chi vuole i fondi
Si chiamerà “strumento per la convergenza e competitività” e dovrebbe sostenere quelle riforme strutturali e quegli investimenti pubblici che riflettono “le linee guida strategiche” decise annualmente da Eurosummit ed Eurogruppo, e “definite nel semestre europeo”, si legge nelle conclusioni della riunione cominciata giovedì pomeriggio e durata fin quasi all’alba. La più importante condizione posta dall’Eurogruppo è che gli Stati che vogliono accedere ai fondi dovranno vincolarsi a un programma di verifiche e controlli sulle riforme strutturali e gli investimenti. “L’accesso degli Stati membri al finanziamento dipenderà dall’attuazione delle riforme strutturali e degli investimenti, dal rispetto della prevista macrocondizionalità economica” prevista dalle regole, scrivono i ministri. “Gli Stati membri riceveranno il sostegno in tranche, soggette al raggiungimento degli obiettivi concordati”, aggiungono.
Verrà inoltre fissato un tasso minimo di cofinanziamento nazionale che potrebbe variare in base a una procedura concordata. Il sostegno sarà erogato sotto forma di sovvenzioni (cioè contributo finanziario diretto). L’importo del sostegno di cui uno Stato membro può beneficiare sarà determinato in base alla stima dei costi. I fondi disponibili per Paese saranno decisi successivamente, così come la portata totale del fondo, di cui dovrebbero discutere i leader nel summit della prossima settimana. Lo strumento farà parte del bilancio dell’Ue e la Commissione sarà responsabile della sua attuazione.