Un corpo seduto davanti, l’altro dietro. Entrambi carbonizzati. Due cadaveri sono stati trovati così questa mattina a bordo di un’auto a Torvaianica, in via San Pancrazio, sul litorale vicino Roma. La macchina è intestata a una donna di Pomezia di circa 70 anni: ha spiegato che giovedì sera a prendere la Ford Fiesta grigia è stata la figlia 45enne, di cui non ora si hanno più notizie. Non si esclude che una delle vittime possa essere lei, mentre resta ancora del tutto sconosciuta l’identità dell’uomo trovato in macchina.

Questa mattina è arrivata ai Vigili del fuoco la segnalazione di un’auto in fiamme. Intervenuti, hanno spento il fuoco e hanno scoperto i corpi. I carabinieri della compagnia di Pomezia stanno indagando per capire la dinamica della vicenda e per il momento si concentrano sull’utilitaria. È sfumata anche la speranza di ricostruire la vicenda con precisione attraverso le telecamere di una villetta di fronte all’auto. La proprietaria ha detto che “proprio ieri hanno smesso di funzionare e comunque non registravano. Le altre sono invece finte”.

Un residente di via San Pancrazio, il primo a chiamare i vigili del fuoco, ha detto che “il rogo è opera dei clan“. L’uomo, che non vuole rilevare il suo nome, ha raccontato: “Alle 8 abbiamo sentito un botto pazzesco, poi le fiamme. Abbiamo chiamato subito i vigili del fuoco perché, con l’erba alta, era facile che scoppiasse un incendio ancora più violento. Non siamo però usciti a controllare, ci siamo fatti gli affari nostri. Nessuno ha gridato, in quella macchina erano già morti. Sono stati i clan mafiosi che lavorano tra Ardea e Torvaianica“.

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