Sei ore davanti ai pm per negare di aver mai ricevuto denaro in modo illecito. Davanti ai pm di Milano Nino Caianiello ha parlato solo di soldi versati in chiaro al partito, cioè Forza Italia. Ma ha anche tirato in ballo l’ex europarlamentare Lara Comi. “Facevo politica, ero influente e avevo l’autorità per occuparmene, avevo avuto la delega da Lara Comi e dai coordinatori varesini di Forza Italia che l’hanno preceduta”, ha detto l’uomo considerato il “burattinaio” del sistema di tangenti, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti della Regione Lombardia
Arrivato intorno alle 12, Caianiello è uscito dopo le ore 18. Per il suo difensore, l’avvocato Tiberio Masseroni, ha fornito “chiarimenti”. A chi gli ha chiesto se dopo le dichiarazioni rese dall’ex segretario di Forza Italia di Gallarate Alberto Bilardo, Caianiello abbia intenzione di farsi interrogare per collaborare con la procura, il legale ha risposto: “Faremo le nostre riflessioni”. Alla domanda se l’interruzione dell’interrogatorio di oggi fosse per un cambio di linea, il difensore ha replicato: “Non ci sono ripensamenti, ci sono riflessioni da fare”. Sempre secondo l’avvocato, il ras locale di Forza Italia avrebbe fatto ai pm un “cappello” generale sull’ambiente politico in cui ha operato a partire dagli anni ’80 fino al suo arresto.
Caianiello era stato arrestato il 7 maggio scorso nel’ambito di un’operazione che ha portato a 43 misure cautelari. Tra le persone arrestate anche il consigliere lombardo di Forza Italia Fabio Altitonante e l’ormai ex consigliere comunale milanese, sempre berlusconiano, Pietro Tatarella. Quello di oggi per Caianiello, accompagnato dalla polizia penitenziaria (è in carcere anche con l’accusa di associazione per delinquere), è il primo interrogatorio nell’inchiesta dei pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri. Tra gli indagati dell’inchiesta anche Comi, accusata di corruzione, finanziamento illecito e truffa al Parlamento europeo.