La ministra della Difesa Elisabetta Trenta e l’ex comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, nella veste di testimone, hanno partecipato alle nozze tra Paola Moschetti e Massimiliano Latorre, uno dei due marò accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2012 due pescatori indiani, durante una missione di protezione della nave mercantile italiana Enrica Lexie.
Alla cerimonia era invece assente l’altro fuciliere di Marina Salvatore Girone perché i due militari coinvolti nel caso dell’Enrica Lexie non possono avere contatti a causa delle condizioni poste dalla Corte Suprema indiana per la loro permanenza in patria. L’8 luglio comincerà all’Aja l’ultima udienza davanti al Tribunale arbitrale internazionale che dovrà stabilire chi tra India e Italia potrà giudicare i due marò per l’incidente avvenuto al largo del Kerala. In un post su Facebook l’annuncio delle nozze e il saluto al collega.
“La presenza del ministro è una cosa bellissima e non scontata, la famiglia della Difesa ti ha accompagnato Massimiliano”, ha detto monsignor Santo Marcianò, ordinario militare, nel corso della cerimonia tenutasi nella chiesa dell’Ordinariato militare di Santa Caterina da Siena a Magnanapoli, nel centro di Roma. “La vostra storia ci appartiene, mi verrebbe da dire che appartiene all’Italia. A me piace pensare che il vostro sì che vi fa amanti alla maniera di Cristo possa essere in qualche modo condiviso dal nostro paese che tanto ha pregato per te Massimiliano, che tanto ha sofferto per te e che tanto ha sperato in una giustizia che non può non avere come contenuto la verità”. Nel corso della cerimonia nuziale, monsignor Marcianò ha ricordato “quando per bene due volte, o tre, sono andato in India, lì c’era anche Paola. Si discuteva, si sperava, si gioiva, si pregava, poi si piangeva però si guardava sempre avanti, era una strada che bisognava percorrere, c’era la certezza del Signore”. Per gli sposi, Massimiliano e Paola, è anche arrivata la benedizione apostolica di Papa Francesco, letta nelle chiesa di Santa Caterina da Siena da monsignor Marcianò.