Stringe il tempo per il pagamento di Imu e Tasi. Lunedì 17 giugno è infatti l’ultimo giorno utile per il versamento dell’acconto (50%) delle imposte dovute sulle proprietà immobiliari (prima casa esclusa) e sui servizi indivisibili come manutenzione stradale o l’illuminazione pubblica. In agenda non sono previsti aumenti per due tasse che assicurano allo Stato più di 20 miliardi di introiti. Per l’acconto di giugno il contribuente potrà quindi basarsi su quanto versato l’anno precedente, calcolando le imposte sulla base delle vecchie aliquote, del periodo di proprietà dell’immobile e della rendita catastale. Tuttavia il saldo, previsto a dicembre, potrebbe nascondere qualche brutta sorpresa: le aliquote sono rimaste stabili per quattro anni, ma nell’ultima legge di bilancio il governo ha rimosso il blocco lasciando ai comuni la facoltà di aumentare le tasse locali nei limiti consentiti dalla legge. Nulla da temere per chi già vive in comuni che applicano le aliquote massime, ma per tutti gli altri l’aumento della tassazione è assai probabile. Del resto, tenuto conto che in Italia ci sono oltre 400 comuni in dissesto o predissesto, è facile immaginare che gli amministratori locali colgano l’occasione per incassare di più. La tendenza è del resto già evidente in tema di Irpef locale: secondo quanto riportato dal Sole24Ore dello scorso 16 maggio, lo sblocco delle addizionali deciso dall’ultima legge di bilancio ha già prodotto aumenti in 600 Comuni.
Ad ogni modo, una volta pagato l’acconto, per prepararsi al saldo si potrà verificare l’aliquota da applicare nelle delibere comunali che le amministrazioni sono tenute a pubblicare entro il 28 novembre sul sito del ministero dell’Economia. Intanto, è bene sapere che anche quest’anno sono previste una serie di esenzioni. L’Imu non sarà dovuta, ad esempio, per i terreni agricoli nel caso in cui il proprietario sia coltivatore diretto. È esente la prima casa, a condizione che non si tratti di un’abitazione di lusso cui si applica l’aliquota deliberata dal Comune e la detrazione fissa di 200 euro. Differente il caso di chi possiede una sola casa che tuttavia non è residenza e dimora abituale del proprietario: si tratta di seconda casa e quindi l’imposta va pagata. Sono invece esenti da Imu e Tasi le abitazioni del personale delle forze dell’ordine, indipendentemente dalla residenza, e quelle degli anziani che si sono trasferiti in case di riposo. Sempre a patto che l’immobile in questione non sia stato affittato. Infine, sono esentati dal pagamento dell’imposta anche i proprietari di immobili nelle aree colpite dal terremoto. Per quanto riguarda invece le pertinenze dell’abitazione principale, i contribuenti non saranno tenuti al pagamento per le classificazioni C/2, C/6 e C/7, nella misura di una sola unità per appartamento. Detta in altri termini, se alla casa sono annessi due garage, uno sarà esente, mentre l’altro sarà soggetto ad aliquota ordinaria.
Quanto invece alla scontistica, la legge dimezza l’imposta dovuta per i proprietari di una sola abitazione, oltre alla propria, concessa in comodato a familiari di primo grado all’interno dello stesso comune. In questo caso, il comodato deve però risultare da registrazione. Infine la legge stabilisce anche uno sconto del 25% per gli appartamenti che sono concessi in locazione a canone concordato.