Basta giovani promesse semi-sconosciute, presunti talenti ancora inespressi. La 22esima edizione degli Europei Under 21 al via domenica in Italia e a San Marino torna ad essere un torneo di stelle. Giocatori acerbi, certo, ma già stabilmente titolari nelle loro squadre di club e convocati nelle Nazionali maggiori. Per una volta, gli Azzurrini non fanno eccezione: la rosa in mano a Gigi Di Biagio potrebbe tranquillamente lottare per un posto in Champions nell’attuale Serie A e sulla carta torna a essere tra le favorite del torneo. Lo capiremo fin da subito, domenica sera alle ore 21, quando all’esordio al Dall’Ara di Bologna ci sarà proprio la corazzata della Spagna: chi vince ha già un piede in semifinale.
L’inversione di tendenza era già in atto in altri Paesi. Su tutti l’Olanda, poi la Spagna e alla Germania che non a caso arriva a questa edizione da campione in carica. Finalmente, dopo quindici anni di magra e di nazionali piuttosto modeste, con i mister costretti a pescare in Serie B o a convocare calciatori che praticamente non scendevano mai in campo nei club di appartenenza, l’Italia si è svegliata e si presenta con una delle Nazionali under 21 più forti mai schierate, più forte probabilmente anche delle ultime che hanno vinto la manifestazione.
Sì perché esisteva un tempo in cui l’Italia dominava: nell’albo d’oro della competizione gli azzurrini sono al primo posto con cinque vittorie e due secondi posti, avendo praticamente monopolizzato la manifestazione tra gli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio. Ma è dal 2004, dai tempi di Gilardino e De Rossi, che l’under 21 italiana non sale sul gradino più alto del podio. Da questa edizione, giocata pure in casa, è lecito però attendersi qualcosa di diverso.
L’Italia under 21 di oggi è una parata di stelle, almeno per il livello del nostro campionato, con calciatori che nonostante la giovane età giocano titolari nei club di appartenenza o sono oggetto del desiderio di squadre di vertice. Il ct Di Biagio questa volta ha dovuto pescare solo due calciatori su 23 dalla B: Tonali, che con la B c’entra decisamente poco e il portiere del Benevento Lorenzo Montipò. Una nazionale che secondo Transfermarkt per valore dei cartellini equivale a una big della Serie A.
Qualche esempio: Meret, titolare al Napoli, vale 25 milioni secondo il portale di riferimento per il mercato (ma va detto che per quella cifra i partenopei non cederebbero neanche un guanto del giovane estremo difensore). Gianluca Mancini, nuovo gioiellino dell’Atalanta e probabile oggetto di asta, ha un cartellino stimato a partire dai 22 milioni in su. Ancora, Tonali, ribattezzato come il nuovo Pirlo e protagonista della promozione del Brescia in A, vale 25 milioni secondo il portale. Ci sono poi Barella, già protagonista in nazionale maggiore la cui vendita frutterà al Cagliari una cifra vicina ai 40 milioni, Zaniolo esploso quest’anno alla Roma e già considerato incedibile. Per non parlare di Federico Chiesa che sulla carta vale 60 milioni ma qualora la Fiorentina cedesse alle lusinghe, in particolare della Juventus, partirebbe per cifre che si potrebbero avvicinare anche ai 100 milioni di euro. Tra gli altri vanno aggiunto un certo Kean, o per esempio Cutrone, per un valore complessivo di 424 milioni di euro secondo Transfermarkt: più della Roma, quasi quanto il Milan.
Nonostante questi numeri, l’Under 21 azzurra non è neppure la rosa più “preziosa” della competizione: davanti c’è la Spagna, avversaria dell’Italia nel girone, che porta in dote la nuova stella del centrocampo del Napoli, Fabiàn Ruiz, fresco di esordio in nazionale maggiore (valore 50milioni di euro). Stesso prezzo di Oyarzabal, ala del Real Sociedad fresco di gol con la nazionale maggiore (su assist di Fabiàn) e di Soler, centrocampista del Valencia.
Tra le favorite anche la Francia (valore della rosa 363 milioni) con la coppia centrale del Lipsia: Konatè e Upamecano (45 e 30 milioni secondo Transfermarkt) e con i talenti del Lione, altra bottega che ne sforna in serie, Aouar, Moussa Dembelè e il capitano Tousart, che insieme superano quota 100 milioni di euro. Si affida all’astro nascente Tah, difensore centrale su cui già ha messo gli occhi Low, ct della nazionale maggiore, la Germania Under 21, meno “stellare” di Italia, Spagna e Francia ma solida e guidata da un ottimo tecnico come l’ex attaccante Kuntz.
Caso diverso l’Inghilterra: nonostante la Premier sia di gran lunga il campionato più competitivo e più ricco, l’Under 21 ha pochi calciatori che giocano titolari nei rispettivi club. Tra questi però ci sono elementi molto interessanti come Sessegnon, Maddison o Bissaka. E tra le stelline attese nella manifestazione occhio all’attaccante serbo Luka Jovic, centravanti appena comprato dal Real Madrid (per 65 milioni) che con l’Eintracht ha già segnato all’Inter in Europa League. Simbolo di un’edizione in cui i protagonisti sono stati praticamente “dati in prestito” per l’ultima volta dalle nazionali maggiori: tra un anno li vedremo già protagonisti nel torneo dei “grandi”.