La nave Sea Watch 3 è bloccata a quindici miglia da Lampedusa con 43 persone a bordo per il quarto giorno consecutivo. L’imbarcazione della ong tedesca si mantiene al limite delle acque territoriali italiane in attesa di poter far scendere i migranti soccorsi martedì 11 giugno a 47 miglia dalle coste libiche. A bordo, dopo lo sbarco autorizzato dal Viminale di 10 migranti, restano 43 persone, tra cui tre minori di cui uno con meno di 12 anni. “La situazione di emergenza umanitaria persiste”, ha scritto su Twitter il deputato di +Europa Riccardo Magi.
“Questa notte”, si legge in un Tweet invece della ong, “la Guardia di Finanza ha fatto visita, per 2 volte, alla Sea Watch 3 per notificare il Decreto Sicurezza bis alla nostra comandante”. E ancora: “Non si comprende la necessità di farlo nel cuore della notte”. Secondo quanto si apprende i finanzieri avrebbero solo consegnato il decreto all’equipaggio senza però contestare reati. “Restiamo al largo di Lampedusa – conclude il post – e reiteriamo la richiesta di sbarco”.
Il 15 giugno il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque italiane per la nave della ong, come previsto dal decreto Sicurezza bis. Provvedimento che in serata è stata controfirmato dai ministri della Difesa e dei Trasporti, Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli.
#SeaWatch: dopo 4 gg di mare ieri è stato finalmente autorizzato lo sbarco di 10 persone: famiglie con neonati, malati e donne incinte.
Restano sulla nave, a largo di Lampedusa, ancora 43 persone tra cui 3 minori non accompagnati.
La situazione di emergenza umanitaria persiste. pic.twitter.com/EOZ0DeyY8V— Riccardo Magi (@riccardomagi) June 16, 2019