Il primo riquadro nel quale è possibile apporre la propria firma ha come oggetto il “sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’articolo 10, C, lettera A del decreto legislativo 460 del 1997”. Destinatarie di questa donazione saranno quindi tutte le organizzazioni non a scopo di lucro iscritte nel registro. Le associazioni di questo tipo, non avendo il fine del guadagno, reinvestono gli utili interamente per scopi organizzativi. Tra i possibili beneficiari del 5 per mille, quindi, troveremo le organizzazioni di volontariato, cioè “ogni organismo liberamente costituito” che si avvale dell’attività di volontariato che “deve intendersi prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà”. Tra queste figura ad esempio l’Avis, l’associazione nazionale dei volontari del sangue, che generalmente fornisce il codice fiscale delle varie sedi locali, sparse su tutto il territorio. Anche le Associazioni di promozione sociale rientrano nel gruppo del non profit. Queste associazioni sono nei fini e negli obiettivi perseguiti molto simili alle organizzazioni di volontariato dalle quali si differenziano per le possibilità di remunerare i propri soci e per la valenza mutualistica dei servizi. È il caso della Croce Rossa Italiana, che dopo la privatizzazione ha assunto il carattere di aps e che compare nel registro dei beneficiari del 5 per mille. Anche in questo caso è possibile inserire il codice fiscale del singolo comitato locale a cui voler donare. Anche l’associazione di promozione sociale Sulle regole, fondata a Milano nel 2010 con l’obiettivo di diffondere la cultura del rispetto delle persone, fondamento della Costituzione oggi vigente, e delle regole che servono a garantirlo, attraverso incontri, videoconferenze ed altri strumenti di comunicazione, è iscritta nel registro.

Centinaia poi le cooperative sociali, anche queste facenti parte del mondo del non profit, a cui è possibile destinare il 5 per mille. Generalmente svolgono attività finalizzate ad offrire un servizio socio-sanitario o educativo, oppure forniscono attività di inserimento lavorativo, mettendo insieme l’attività solidaristica con una forma di impresa economica. Senza fine di lucro sono anche le fondazioni di diritto civile e di origine bancaria, come ad esempio la Fondazione Feltrinelli, che operano nell’ambito della ricerca, dell’istruzione, dell’arte, della cultura e che, anche se limitato, possono beneficiare di un patrimonio per le loro azioni. Le Organizzazioni non governative (Ong) sono tra le non profit che ogni anno ricevono la maggior parte delle donazioni. È il caso di Emergency, l’associazione umanitaria fondata nel 1995 da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti, che nel 2018 ha ricevuto 13 milioni di euro dal 5 per mille, o quello di Medici senza frontiere, che, sempre lo scorso anno, ha ricevuto 11,4 milioni di euro dalle dichiarazioni dei redditi. Infine, anche le Onlus, cioè le organizzazione non lucrative di utilità sociale, fanno parte di questo mondo del non profit. Tra queste spicca l’Ail, Associazione italiana contro le leucemie e i linfomi, che nel 2018 ha ricevuto dal 5 per mille circa 6 milioni di euro.

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