"Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio 'cunto', passare tra il pubblico con la coppola in mano" , aveva detto lo scrittore siciliano
“Le condizioni di Andrea Camilleri sono critiche“: è questo l’ultimo bollettino medico trasmesso alle 17 dai medici dell’ospedale Santo Spirito di Roma dove da questa mattina alle 9.15 lo scrittore siciliano 93enne è ricoverato in rianimazione per un arresto cardiaco. “La prognosi è riservata“, ha precisato Roberto Ricci, responsabile del reparto di Cardiologia. “Sono in corso ulteriori accertamenti per proseguire l’iter diagnostico e terapeutico”. Camilleri è attaccato a un macchinario per respirare: “Lo scrittore è arrivato con un arresto cardiocircolatorio – ha spiegato ancora Ricci -. In pronto soccorso è stata praticata la rianimazione cardiorespiratoria che ha permesso il ripristino dell’attività cardiocircolatoria. Camilleri è in rianimazione con supporto respiratorio meccanico e supporto farmacologico”.
L’inventore di Montalbano si è sentito male a cassa sua e le sue condizioni sono apparse da subito molto gravi: “È arrivato in ambulanza in condizioni critiche per problemi cardiorespiratori. È stato assistito dall’équipe dell’emergenza al Pronto Soccorso Santo Spirito e trasferito presso il Centro di Rianimazione dell’ospedale”, spiega in una nota dell’ospedale. Ideatore del celebre commissario Montalbano, Andrea Camilleri compirà 94 anni il prossimo settembre. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, solo 20 giorni fa Camilleri si era rotto il femore cadendo a causa di una caduta in casa. I suoi familiari e gli amici più intimi sono fissi da stamattina all’ospedale, riuniti nel piazzale vicino alla rianimazione dove è ricoverato.
Camilleri si stava preparando per tornare in scena nella sua prima volta alle antiche Terme di Caracalla, il 15 luglio, con lo spettacolo che racconta la sua Autodifesa di Caino. “Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio ‘cunto’, passare tra il pubblico con la coppola in mano”, aveva detto più volte. L’anno scorso aveva fatto il suo ritorno in scena come attore, 70 anni dopo il suo esordio, incantando il Teatro Greco di Siracusa e il pubblico di Rai 1 con le sue “Conversazioni con Tiresia“, l’indovino cieco del grande mito greco.