Il bando del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nei confronti di Huawei causerà un danno stimato all’azienda di circa 30 miliardi di dollari di fatturato nei prossimi due anni. I conti li ha presentati il fondatore e presidente del gruppo cinese Ren Zhengfei, affermando che la compagnia sarà costretta a “ridurre la produzione, ma la mossa americana non ci fermerà”. In termini di ricavi, si tratta di una perdita del 30% rispetto ai 105 miliardi fatturati del 2018 e di quasi il 25% sulle previsioni annunciate a febbraio di 125 miliardi per il 2019. La leadership mondiale di venditore di smartphone a cui il colosso puntava da tempo, diventa ora irraggiungibile: le vendite all’esterno seguite al bando sono infatti crollate del 40%.
Il bando imposto da Trump per motivi di “sicurezza nazionale” ha spinto diverse aziende americane, Google prima di tutte, a rompere la cooperazione per quanto riguarda software e hardware. Tra le maggiori criticità per i cinesi c’è il fatto che il sistema operativo Android non potrà più essere utilizzato nei nuovi smartphone dell’azienda (anche se i modelli già in commercio non avranno problemi). Il numero uno di Huawei ha ammesso che non si sarebbe mai aspettato una così forte determinazione degli Stati Uniti contro la sua compagnia: “Penso che entrambe le parti soffriranno per la situazione e nessuno alla fine vincerà”.