Black Shark 2 è lo smartphone Xiaomi per gli appassionati di videogiochi. Ha un prezzo allettante, uno schermo particolarmente reattivo e buone prestazioni, però tende a scaldare troppo quando si gioca e scatta fotografie migliorabili.
Black Shark 2 è il nuovo smartphone di Xiaomi espressamente indirizzato agli appassionati di videogiochi. Il design particolare lo rende adatto “solo” alla categoria di destinazione, e un prezzo a partire da 549 euro fa grande concorrenza al nuovo Asus Rog Phone, in vendita a 899 euro. Il modello Xiaomi ha una buona potenza hardware, soluzioni software dedicate al gaming, uno schermo soddisfacente e il prezzo di listino concorrenziale. Per contro, tuttavia, è da tenere presente che la memoria non è espandibile, manca l’NFC, non c’è la presa jack per le cuffie e il sistema di raffreddamento è da migliorare.
Il risultato è che i concorrenti più costosi offrono un’esperienza più completa, ma con lo Shark 2 il portafogli ne guadagna. La versione base da 549 euro prevede una dotazione con 8 Gigabyte di memoria RAM e 128 Gigabyte di spazio di archiviazione. Spendendo 649 euro si avranno 12 GB di RAM e 256 Gigabyte di spazio per dati e applicazioni. In tutti i casi il processore è lo Snapdragon 855 di Qualcomm, il rivestimento esterno è realizzato in lega di alluminio e vetro con rifiniture verdi, lo schermo è un modello AMOLED da 6,39 pollici che, con una frequenza di campionamento del tocco a 240 Hz, risulta estremamente reattivo.
Il prezzo complessivamente è in linea con quanto offerto, compromessi inclusi. Xiaomi con questo modello non è un esordiente del settore gaming: il Black Shark di prima generazione ebbe un discreto successo e quello che abbiamo provato è il successore. Ricordiamo che chi è alla ricerca di uno smartphone per questo segmento dovrebbe dare un’occhiata anche al principale concorrente, il Nubia Red Magic 3, che con la stessa dotazione hardware (8/128 GB) costa 479 euro.
Black Shark 2 presenta uno stile distintivo, anche se meno appariscente del ROG Phone di Asus. Il rivestimento sul retro è realizzato in alluminio con trattamento opaco, che contrasta con il lucido dell’inserto in vetro che fa da cornice. Al centro c’è il logo del marchio, appariscente perché realizzato con luci RGB. Lungo i bordi dello smartphone corre una striscia verde che riflette quando viene colpita dalla luce. Sui lati sono stati inseriti altri due elementi RGB che si accendono in varie situazioni, come ad esempio quando si ricevono notifiche, in sincronia con la musica durante l’ascolto di brani o in particolari condizioni di gioco. Per personalizzare i colori basta servirsi dell’apposito software. Il peso complessivo supera 200 grammi, quindi è abbastanza pesante da maneggiare. Il colore verde ricorre anche sul tasto fisico per attivare lo Shark Space, lo spazio dedicato ai giochi. Sono presenti due altoparlanti: uno in alto e uno in basso, che risultano ben nascosti ma restituiscono un suono forte e chiaro.
La parte frontale è occupata dallo schermo AMOLED da 6,39 pollici con risoluzione di 2340 x 1080 pixel e rapporto di forma in 19,5:9. Purtroppo, la frequenza di aggiornamento è ferma a 60 Hz, contro i 90 Hz del ROG Phone o i 120 Hz di Razer Phone 2 (a valore più alto corrisponde una prestazione migliore durante i giochi). Una delle caratteristiche principali del pannello è la frequenza di campionamento del tocco a 240 Hz: significa che i comandi di gioco impartiti sullo schermo vengono recepiti con grande immediatezza. Da notare inoltre il tempo di risposta di 43,5 ms, che costituisce un altro vantaggio durante i giochi. Durante i test abbiamo appurato che lo schermo è sempre molto reattivo.
Per il resto lo schermo non è eccezionale: la luminosità automatica non viene gestita al meglio, durante le prove abbiamo notato improvvisi cambi di intensità e una visibilità discutibile all’aperto in giornate particolarmente soleggiate. Non c’è il notch (la fascia scura nelle parte alta), ma le cornici superiore e inferiore sono pronunciate. Il lettore d’impronte digitali è integrato sotto al display, ma non funziona sempre correttamente. Abbiamo preferito sbloccare il dispositivo attraverso il riconoscimento del volto (veloce e preciso) o tramite il classico PIN.
La piattaforma hardware è adeguata a uno smartphone per il gaming. Il processore è lo Snapdragon 855 di Qualcomm, accoppiato a 8 o 12 Gigabyte di RAM e 128 o 256 Gigabyte di memoria interna non espandibile. La parte grafica è affidata alla performante GPU Adreno 640.
Uno dei punti cruciali per questa tipologia di dispositivi è la gestione del calore. Il produttore ha inserito un sistema di raffreddamento a liquido multistrato che dovrebbe ridurre di 14 gradi la temperatura della CPU. Nei giorni in cui abbiamo svolto i test il clima era caldo, con una temperatura esterna media di 35 gradi. Questo può aver influito sul calore eccessivo abbiamo spesso percepito attraverso il rivestimento, anche dopo soli 15 minuti di gioco. Il prodotto non è mai diventato incandescente, ma era fastidioso da maneggiare. Senza dubbio questo aspetto dev’essere migliorato. In compenso sulla potenza di Black Shark 2 c’è poco da eccepire; è uno degli smartphone più veloci attualmente sul mercato.
È d’obbligo spendere qualche parola sull’ottimizzazione software per il gioco. Il sistema operativo Android 9 Pie ha una leggera personalizzazione dell’interfaccia JoyUI con qualche mancata traduzione. Facendo scorrere il pulsante fisico posizionato sul lato destro si entra nello Shark Space, lo spazio dedicato che lo trasforma da smartphone a Console. Si attiva una specie di modalità “non disturbare” che disattiva notifiche e chiamate, e libera immediatamente spazio in memoria.
Qui è possibile trovare tutti i titoli scaricati. Facendo scivolare il dito partendo da uno degli angoli del display, si apre una finestra da cui è possibile impostare i controller esterni compatibili con Black Shark 2, che non abbiamo avuto modo di testare. Una delle funzioni più interessanti è Master Touch che – sfruttando il pannello Force Touch – espande il sistema di controllo dei comandi di gioco.
In pratica, permette di impostare un’azione sulla base di una forte pressione esercitata su una porzione dello schermo. Per esempio, con un tocco leggero si può saltare e con una pressione prolungata sullo stesso punto si può impostare un comando diverso come sparare. La funzione è completamente personalizzabile e funziona sia sul lato destro che su quello sinistro.
Degna di nota è la modalità definita Ludicrous, che porta lo smartphone al massimo delle prestazioni eliminando anche gli effetti audio e di illuminazione. Non mancano ovviamente tutte le opzioni di personalizzazione relative al display, all’audio, alla regolazione dei tocchi, eccetera.
La batteria ci ha permesso di arrivare a sera inoltrata con ancora il 28% di autonoma residua. Se si effettuano lunghe sessioni di gaming difficilmente si riuscirà a coprire l’intera giornata. Compensa il caricabatteria incluso in confezione, che supporta la ricarica rapida Quick Charge 3.0. La connettività è buona, dato che include Wi-Fi dual band, Bluetooth 5.0 e supporto aptX HD, dual-SIM e USB-C per la ricarica. Peccato per l’assenza dell’NFC e della presa jack per le cuffie, che su questi dispositivi è molto usata.
Su retro ci sono due fotocamere: il sensore principale è da 48 Megapixel, quello secondario è un teleobiettivo da 12 Megapixel. Con il primo sensore si scattano fotografie a 12 Megapixel sfruttando la tecnologia di pixel binning, che cattura più dettagli. Le foto che abbiamo ottenuto sono lontane dalla qualità di quelle dei top di gamma come Galaxy S10, OnePlus 7 Pro o Huawei P30 Pro. I dettagli non sono precisi e i colori sono piacevoli, ma a volte un po’ troppo saturi. Lo smartphone tende a illuminare un po’ troppo la scena in alcune situazioni. In ottime condizioni di illuminazione, invece, gli scatti sono apprezzabili. I video possono essere registrati fino alla risoluzione 4K a 30 fps. Con le foto in notturna si evidenzia una perdita di dettaglio e qualche difficoltà nella gestione della luce artificiale. Le foto spesso tendono verso il giallo/arancione e ricreano un effetto mosso. Migliora un po’ la situazione con l’uso della modalità notte, che riesce a tirar fuori scatti accettabili.
Frontalmente è presente una fotocamera da 20 Megapixel che funziona bene. Scatta selfie con una buona dose di dettagli, fedeltà cromatica e un effetto bokeh (sfondo sfocato) convincente. Anche in questo caso, la situazione cambia drasticamente in notturna. Tuttavia, si tratta di un comparto fotografico da promuovere se si considera che stiamo parlando di uno smartphone che punta tutto sul gaming e non sulle performance fotografiche.