L'ex premier annuncia in una nota diffusa durante la riunione congiunta dei gruppi parlamentari azzurri che ha scelto i due coordinatori: "Servono nuove regole". Poi apre alle primarie: "Valuteremo se indire consultazioni popolari". È il primo passo per sanare le divisioni con il governatore della Liguria che commenta: "Non credo che si possa fare una rivoluzione partendo da un board"
La mossa di Silvio Berlusconi per riunire Forza Italia è la nomina di Mara Carfagna e Giovanni Toti come nuovi coordinatori del partito. L’ex premier lo ha annunciato in una nota diffusa durante la riunione congiunta dei gruppi parlamentari azzurri. È il primo passo per sanare le spaccature con il governatore della Liguria che intanto a Tg2 Post su Rai2 commenta: “Non credo che si possa fare una rivoluzione partendo da un board, si fa una rivoluzione partendo da dei contenuti e dandosi dei tempi precisi”. E invoca “entro la fine dell’anno un congresso o delle primarie aperte dove tutti gli amici usciti da Forza Italia possano partecipare“. Primarie a cui ha aperto a parole anche lo stesso Berlusconi: “Il Congresso Nazionale sarà anche l’occasione – si legge nella nota – per valutare l’opportunità di indire ampie consultazioni popolari in ordine alle cariche elettive”.
Il Comitato di Forza Italia si terrà il prossimo 13 luglio, come ha annunciato Berlusconi ai parlamentari. Nella nota in cui annuncia le deleghe a Carfagna e Toti, l’ex premier precisa però che la “responsabilità di coordinare l’organizzazione del Partito” avverrà “sulla base delle mie indicazioni“, mentre la parlamentare e il presidente di Regione avranno il compito di “curare anche il Coordinamento di un gruppo al quale verrà affidato l’incarico di redigere una proposta di modifica statutaria da presentare al Congresso Nazionale”. “Tale proposta – aggiunge Berlusconi – sarà elaborata unitamente ad Antonio Tajani, alle capogruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. Queste deleghe, ovviamente – prosegue l’ex premier – sono temporalmente limitate fino alla data del Congresso Nazionale”.
Nella nota Berlusconi spiega che “dopo alcuni anni come per tutte le organizzazioni vi è la necessità di tornare all’applicazione delle regole e di rivederne alcune per consentire a tutti coloro che lo desiderano di partecipare alla vita di Forza Italia. Perché vogliamo offrire un reale contributo alla vita del Paese in un momento così difficile e con un governo così incapace“. “Vi è quindi l’esigenza che alla struttura esistente e al mio staff si affianchi un gruppo di lavoro – aggiunge – che in tempi brevissimi intervenga per restituire a Forza Italia l’efficacia delle origini, per renderla più pronta e capace di intercettare nuovamente il consenso dell’elettorato“.
Fredda la reazione di Toti che comunque spiega di aver trovato un accordo con Berlusconi e rivela di aver “passato l’ora di colazione e il primo pomeriggio con il presidente e i suoi più stretti collaboratori alla residenza del Plebiscito” a Roma. “Bisogna stabilire la linea politica, le parole d’ordine, ridiscutere anche il nome di Forza Italia”, sostiene Toti. “Credo che il presidente Berlusconi abbia compreso l’esigenza di uno shock vero al campo moderato del centrodestra”, commenta il governatore della Liguria.È
“A Mara Carfagna e Giovanni Toti e a tutti noi, un sincero augurio di buon lavoro. Si apre una fase nuova, sotto l’egida del Presidente Berlusconi, che ha avuto la generosità e la capacità di riportare nel solco del confronto interno anche chi, come Giovanni Toti, aveva espresso linee che parevano divergere“, sostiene invece Mariastella Gelmini, presidente del gruppo Forza Italia alla Camera.
Nel corso della riunione con i gruppi, secondo quanto riferito all’Ansa da alcuni presenti, Berlusconi ha parlato di un governo che sta offrendo “uno spettacolo straziante. In tanti decenni di vita politica non ho mai visto niente di così tragico, drammatico: la mattina sì, il pomeriggio no, il giorno dopo forse, uno contro l’altro, uno contro due, due contro uno, il primo ministro che dice una cosa, i vicepresidenti del Consiglio che lo dileggiano”, ha detto l’ex premier. Che poi ha parlato anche dell’alleanza con il Carroccio: “Non vuol dire sottomettersi alla Lega. Nessuna sottomissione, anzi. Penso che dovremo essere d’accordo sui candidati che intendiamo presentare alle elezioni e anche sui ministri che andranno a comporre il prossimo governo di centrodestra”.