Per la prima volta nell’intera storia della Quinta Repubblica francese un ex inquilino dell'Eliseo viene processato con l’accusa di corruzione. L'inchiesta riguarda il caso delle intercettazioni: secondo l'accusa, Sarkozy ha tentato di ottenere attraverso il suo legale informazioni riservate dall'allora giudice. Tutti e tre sono indagati
L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy verrà processato per corruzione. Finirà davanti a un giudice con l’accusa di aver corrotto un alto magistrato della corte di Cassazione, Gilbert Azibert, nel caso delle intercettazioni telefoniche. È la prima volta nell’intera storia della Quinta Repubblica francese che un ex presidente viene processato con l’accusa di corruzione.
Sarkozy sarà processato dopo che la Corte di cassazione ha respinto gli ultimi ricorsi per evitare il processo per corruzione e traffico di influenze. Oltre all’ex presidente, anche il suo avvocato Thierry Herzog e lo stesso ex magistrato Azibert andranno a processo per violazione di segreto. Secondo l’accusa, nel 2014 Sarkozy ha tentato di ottenere attraverso il suo legale informazioni riservate dall’allora alto magistrato della corte di Cassazione. In particolare su una procedura per la richiesta di restituzione delle agende sequestrate all’ex inquilino dell’Eliseo nel corso dell’inchiesta sulle presunte tangenti ricevute dall’erede L’Oreal, Liliane Bettencourt.
In quell’inchiesta Sarkozy era sospettato di aver accettato pagamenti illeciti dall’ereditiera per la sua campagna presidenziale del 2007, che lo avrebbe portato all’Eliseo. Nel 2013 fu scagionato dall’accusa di aver approfittato dell’anziana donna, ma intercettazioni delle sue telefonate hanno suggerito che abbia discusso con Herzog sulla possibilità di dare ad Azibert un lavoro a Monte-Carlo, in cambio di informazioni sul caso. Sarkozy ha affermato che quel lavoro non si è mai concretizzato, dicendo che questo provi la sua non colpevolezza. Tuttavia, gli investigatori ritengono che l’accordo non sia stato concluso perché l’ex presidente e il suo legale vennero a conoscenza del fatto che i loro telefoni erano intercettati.
Le udienze dovrebbero tenersi a Parigi nei prossimi mesi. Mentre per Sarkozy i guai giudiziari proseguono. A marzo l’ex presidente è stato fermato dalla polizia e incriminato per il sospetto che abbia accettato milioni di euro in finanziamenti dal dittatore libico Mohammad Gheddafi, nella campagna del 2007. Accuse che Sarkozy nega, sostenendo che i suoi accusatori libici cerchino vendetta per l’invio di aerei da guerra francesi nella rivoluzione del 2011. Inoltre, è incriminato anche nel cosiddetto ‘Affaire Bygmalion’, dove è sospettato di essere coinvolto in una frode per alzare il tetto di spesa nella corsa alla rielezione del 2012. Anche in questo caso, Sarkozy nega.
In più, notizia di ieri (martedì 18 giugno), l’ex presidente francese è pure coinvolto nell’inchiesta sull’assegnazione dei Mondiali di calcio 2022 al Qatar che ha portato martedì all’interrogatorio di Michel Platini. Il sospetto degli inquirenti è che a tessere la ragnatela di relazioni e potere con gli emiri fu appunto Nicolas Sarkozy, a partire da un pranzo all’Eliseo al quale partecipò anche l’ex attaccante della Juventus e poi vicepresidente Fifa.