La riforma della giustizia del governo M5s – Lega non arretrerà sull’utilizzo del trojan, cioè il virus che trasforma i telefonini in un microspie ambientali. E sulla pubblicazione delle intercettazioni seguirà il principio della Cassazione: si possono diffondere i dialoghi che hanno “preminente interesse pubblico”. Lo ha detto il guardasigilli Alfonso Bonafede, che stasera alle 21 il premier Giuseppe Conte e la ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, in rappresentanza della Lega, al termine della riunione del Consiglio dei ministri. Sul tavolo, appunto, gli interventi governativi sulle intercettazioni e sulla giustizia penale.
“La legge spazzacorrotti ha introdotto il trojan, e da cinque mesi stiamo scoprendo tantissimi casi che non avremmo scoperto. Noi non possiamo riportare le lancette indietro nel tempo, a quando la politica pensava che fosse giusto che il popolo italiano non doveva sapere cosa accadeva in certi contesti. La lotta alla corruzione non deve arretrare di un millimetro”, annuncia Bonafede in un’intervista a Circo Massimo, su Radio Capital. “Possiamo migliorare gli strumenti – continua Bonafede – ma non arretriamo di un millimetro sulla possibilità di utilizzare i trojan e sulle intercettazioni. Dobbiamo agire sulla fuga di notizie, senz’altro. Pensi a terzi che vengono citati in intercettazioni da parte di indagati, pensi a fatti di vita privata, dobbiamo tutelare questi casi”.
Sulle intercettazioni l’esecutivo ha momentaneamente prorogato l’entrata in vigore della riforma varata dal governo del Pd e dal guardasigilli Andrea Orlando. “Stiamo lavorando a una riforma che blocca quella del Pd, che con la scusa della privacy imbavagliava le intercettazioni. E stiamo lavorando per apportare dei correttivi per evitare che ci siano fughe di notizie”, dice il ministro. Secondo il quale il metro per pubblicare intercettazioni debba essere quello della Cassazione, che “dice che le intercettazioni possono essere pubblicate nel diritto di cronaca e di informazione in caso di notizie con preminente interesse pubblico. Ma mi sembra che in alcuni casi, ad esempio quando vengono citate persone terze che non hanno a che fare con le persone coinvolte, il limite sia stato oltrepassato”.
L’esecutivo si occupa d’intercettazioni nello stesso momento in cui l’inchiesta sul pm Luca Palamara, proprio grazie al trojan, ha svelato le manovre per incidere sulle nomine dei procuratori al Csm. “Quello che è successo è gravissimo, non ci si può girare intorno, non c’è più tempo per gattopardi e gattopardismi: bisogna agire e riformare la giustizia in modo che nella carriera dei magistrati la meritocrazia abbia una centralità blindata. E noi abbiamo una delle magistrature migliori al mondo”, dice l’esponente del Movimento 5 stelle, parlando della proposta di riforma del Consiglio superiore della magistratura.
Una norma parallela a quella delle intercettazioni e alla riforma del processo penale. “Nella prima fase del governo – ha ricordato – ci siamo concentrati sulla lotta alla corruzione con la legge spazzacorrotti, nella seconda parte, dopo aver fatto investimenti senza precedenti nella giustizia, dobbiamo concentrarci sulla riforma dei processi per dimezzare i tempi attuali. Con magistrati e avvocati ho portato avanti un tavolo al ministero per scrivere i punti fondamentali per la riforma del processo civile e del processo penale, tra l’altro dopo una prima interlocuzione di massima con la Lega. Stasera ci sarà un confronto su questa prima bozza di riforma”. Gli interventi dell’esecutivo, ha spiegato Bonafede, verranno portati avanti con “un disegno di legge delega. Conto di chiudere tutto il percorso entro la fine dell’anno. E una volta entrato in vigore questo sistema di norme dovremmo cominciare a vedere gli effetti positivi nel giro di un annetto”. All’inizio del 2020, poi, entrerà in vigore la riforma della prescrizione, che si bloccherà dopo il primo grado di giudizio: “La norma non si tocca, non ci sarà nessuna marcia indietro. Ci mancherebbe che il governo del cambiamento decidesse di tornare indietro. Non esiste”, ha assicurato il guardasigilli. “L’accordo con la Lega – ha ricordato – è che si lavori contemporaneamente su un processo breve”.