A pochi giorni dall’inizio degli orali le commissioni sono ancora in alto mare. Quest’anno la terza prova della Maturità è tutta nuova: abolito il cosiddetto “quizzone” ora ci saranno tre buste tra le quali i candidati dovranno scegliere la propria. Una novità che crea ansia tra i ragazzi e un gran lavoro preparatorio per i commissari e i presidenti.
Tecnicamente funzionerà così: la Commissione stessa dovrà predisporre le buste, in un’apposita sessione di lavoro. Nelle buste vi saranno materiali utili per poter avviare il colloquio. La scelta dei materiali (testi, documenti, progetti, problemi) sarà effettuata tenendo conto della specificità dell’indirizzo e del percorso effettivamente svolto nella classe secondo le indicazioni fornite dal consiglio di classe fatto proprio in vista dell’esame di Stato. Ogni commissione preparerà un numero di buste pari al numero dei candidati, più due. Ad esempio per una classe di venti studenti, le buste saranno ventidue. Ciascun ragazzo potrà dunque sempre scegliere tra un terna di buste. Dal primo all’ultimo candidato saranno così garantite trasparenza e pari opportunità a tutti.
Cosa troveranno gli studenti nelle buste? Ci saranno materiali che forniranno uno spunto per l’avvio del colloquio. Un testo poetico o in prosa, un quadro, una fotografia, un’immagine tratta da libri, un articolo di giornale, una tabella con dei dati da commentare, un grafico, uno spunto progettuale, una situazione problematica da affrontare: sono tutti esempi di ciò che le commissioni potranno scegliere per introdurre un percorso integrato e trasversale che permetta di affrontare lo specifico contenuto delle discipline.
A sollevare qualche dubbio sul nuovo modello dell’orale è Mario Rusconi dell’Associazione nazionale presidi: “All’interno delle buste non ci dovrebbero essere domande. Almeno questo in teoria perché non sappiamo se gli insegnanti hanno metabolizzato bene questo nuovo procedimento. Ci dovrebbero essere degli spunti: la fotocopia di un articolo della Costituzione, una banconota da un euro, una fotografia dei barconi che arrivano dall’Africa. Da lì lo studente deve iniziare il suo colloquio. Questo nuovo modello non sarà facile non solo per gli studenti ma anche per i professori che non sono ben allenati a fare questo lavoro. Preparare 27 buste mettendo all’interno materiale diverso richiede tempo, impegno e una fantasia professionale alla quale onestamente non si è abituati”. Il ministero ha emanato le circolari e in ogni provincia c’è stato un incontro con i presidenti di commissione per dare indicazioni sul colloquio. “Le buste – prosegue Rusconi – sono comunque meglio del quizzone che variava da commissione a commissione: certo ora c’è un quid di ansia ma questo succede anche per i concorsi pubblici. Gli insegnanti andavano formati con più tempo. Prima dell’orale ora ci sarà molto più lavoro per le commissioni perché ogni busta deve contenere del materiale diverso”.