“Il momento più bello ed emozionante era lo spegnimento delle luci nella sala. Quel doppio click a intermittenza che annunciava l’inizio del film”. Sono passati oltre 70 anni e Antonio Sancassani, mitico proprietario e programmatore indipendente del Cinema Mexico di Milano, ricorda come fosse ieri il suo battesimo nel mondo delle sale cinematografiche, gli inizi, la nascita di una passione che lo ha accompagnato per tutta la vita e che ancora oggi gli trasmette quella carica e quell’energia che gli consente di essere felice e soddisfatto del suo lavoro.
Ma la grande intuizione del “ boss”, come lo chiamano da queste parti, fu nel 1981. L’idea fu quella di proporre uno spettacolo interattivo proprio con questo film, facendo partecipare attivamente sia gli attori sul palcoscenico che il pubblico, contemporaneamente alle scene proiettate sul grande schermo, come aveva visto fare in una scena di Saranno famosi di Alan Parker. Un successo che dura da quasi 40 anni e viene riproposto in ogni stagione per molti mesi, il venerdì.
Nel corso di questo lungo periodo il Mexico si è consolidato come punto di riferimento cittadino del cinema d’essai. Sono tante le pellicole proposte da Sancassani che col tempo si sono imposte all’attenzione del pubblico. In tanti, a cominciare da me, quando c’è da scegliere qualcosa da vedere controllano il sito con la sua programmazione. A volte si va a fiducia, con la consapevolezza che il boss difficilmente delude. Molti i film che si ricordano: Patria di Felice Farina, Il primo incarico di Giorgia Cecere, Mar Nero di Federico Bondi. “Il mio preferito, un inaspettato straordinario successo estivo, resta Singolarità di una ragazza bionda, uno degli ultimi film di Manoel de Oliveira“. Insomma, si va al Mexico con la voglia di farsi sorprendere.
Una di queste grandi sorprese è stato Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti. Un film che faceva fatica a trovare una distribuzione. Sancassani ci credette da subito, dopo aver visto il dvd per caso. E fu un altro successo eclatante, un caso cinematografico addirittura da record. Quasi due anni di programmazione ininterrotta. “Senza dubbio il mio film del cuore tra quelli che ho proposto. Con Giorgio si creò un’amicizia e una solidarietà speciali. È stato un film che ho visto crescere giorno dopo giorno, e dal quale non volevo più staccarmi per tutte le soddisfazioni che ci aveva dato. Arrivavano da ovunque per vederlo. Alcuni più di una volta. Ci inventammo serate offrendo anche il formaggio di capra delle valli occitane al pubblico, che dopo aver visto il film si ingolosiva e desiderava visitare quei luoghi sconosciuti e affascinanti”.
Cosa aggiungere ancora? Nell’epoca dei palazzi del cinema, delle “multisala cattedrali” nelle periferie, l’idea di cinema di Antonio Sancassani è uno degli ultimi baluardi che ancora resistono e provano a opporsi a tutto questo. Due anni fa un film di Michele Rho, Mexico! un cinema alla riscossa, ha provato a descrivere questa storia. “Mi hanno invitato in moltissimi posti a presentarlo”, ricorda ancora Sancassani, e si commuove quando pensa alla serata di Livorno con quel prolungato applauso durato oltre un minuto. Un documento che ha testimoniato un’ulteriore prova di affetto e di stima verso questo grande personaggio che ancora oggi lotta per non perdere la sua libertà di esercente, e che non rinuncia alla sfida per affermare la sua voglia di indipendenza.
Andate a trovarlo. È molto probabile che lo possiate incontrare nell’atrio del suo cinema, dove potreste scambiare con lui opinioni sugli ultimi film. E ringraziatelo. Alcune perle di cinema andrebbero perse, se non fosse per la caparbietà e la testardaggine del boss che è rimasto tra i pochi ad offrire uno spazio alternativo dedicato a quegli autori che altrimenti non conosceremmo mai.