I tre anni dalla salita al Campidoglio dell'esponente del M5s, eletta il 19 giugno 2016, diventano l'occasione per l'alleato di governo e gli avversari per affondare sull'amministrazione grillina. Il Messaggero: "Incapace, la città muore". Gruppo M5s in Campidoglio al segretario della Lega: "Qui non vogliamo il modello Legnano". Fdi e Calenda chiedono le dimissioni
Un piano leghista per Roma e inviti alle dimissioni da palazzo Senatorio nel giorno in cui Il Messaggero con un editoriale del direttore stronca l’amministrazione guidata da Virginia Raggi. I tre anni dalla salita al Campidoglio dell’esponente del M5s, eletta il 19 giugno 2016, diventano l’occasione per l’alleato di governo e gli avversari per affondare sull’amministrazione grillina.
“Siamo pronti a presentare un programma alternativo” per la Capitale, ha detto il vicepremier leghista Matteo Salvini torna all’attacco della giunta Raggi: “A Roma ci sono problemi drammatici che non nascono negli ultimi tre anni ma sono figli di fallimenti di decenni: trasporti che non funzionano, buche nelle strade, rifiuti, disorganizzazione nei servizi pubblici”, ha premesso il segretario del Carroccio. Per poi affondare: “La città merita di più e ci saremmo aspettati risultati migliori dall’attuale giunta, che invece nega perfino il Taser ai vigili come previsto dal Decreto Sicurezza”.
“Da tempo – ha proseguito il capo del Viminale – stiamo lavorando in tutti i quartieri per un programma alternativo. L’obiettivo è rilanciare la città e confermare nella Capitale il buon governo della Lega. Da ministro continuerò a lavorare come ho fatto nell’ultimo anno: con i fondi del Decreto Sicurezza Roma ha ottenuto 9,53 milioni di euro dal 2018 al 2020, con Scuole sicure ha beneficiato di più di 724mila euro per la vigilanza anti-pusher, la questura è stata rinforzata così come i numeri delle Forze Armate presenti in città. Arriveranno nuovi carabinieri. E per contrastare le truffe agli anziani abbiamo stanziato 466.720 euro”.
L’affondo del leader della Lega arriva nel giorno in cui Il Messaggero traccia un bilancio negativo dei tra anni della Raggi: “Morte di una città. Troppe volte ne abbiamo raccontato la crisi e il declino. Troppe ci siamo fatti interpreti del disagio e dello sconforto dei romani davanti allo sfacelo di tutti i giorni, ma questa volta – a tre anni dall’elezione della Raggi – non basta più: la catastrofe agli occhi di tutti appare ormai inarrestabile”, scrive il direttore Virman Cusenza in un editorale intitolato “Raggi incapace, Roma muore”. “La caduta di Roma la tocchiamo con mano uscendo di casa ogni mattina: ci inghiottono le voragini stradali, montagne di rifiuti ostruiscono spazi pubblici destinati alla vivibilità”.
Dopo avere passato in rassegna una serie di situazioni che non vanno, Cusenza trae le conclusioni: “Stiamo parlando di un fallimento da cui trarre, a questo punto e dopo tanta pazienza, le definitive conclusioni. Di che cosa stupirsi se dai cittadini romani – anticamente ascoltati dal loro Senato – si levasse un grido che come inequivocabile segno d’indignazione passi rapidamente dal lei al tu: ‘Virginia, fino a quando?’. Il tempo per altre maschere, altri rinvii, altri ‘ci stiamo lavorando’, è scaduto. Bisogna solo, in un sussulto di responsabilità, passare la mano“.
La replica della sindaca arriva con un post su Facebook: “Incapace. L’insulto ripetuto migliaia di volte per offendere, per colpire personalmente l’avversario – scrive la pentastellata – Questa mattina al coro si è unito anche il giornale di Caltagirone: non una critica ma il solito insulto personale: fiumi di parole inutili, coperte da un titolone a effetto. Perché la cosa importante sono i titoli. Altro che incapace. Sono determinata, ancora più determinata di prima. Roma la difenderò a spada tratta perché la amo”.
” I problemi a Roma- scrive Raggi – hanno radici profonde. Io affronto le difficoltà e provo a superarle. La mia colpa, e ne vado fiera, è non essermi mai seduta nei vecchi salotti impolverati del potere. Io preferisco le periferie delle persone come me, quelle degradate e abbandonate dove l’amministrazione finora non era mai stata presente. Non sono scesa a patti con i potenti ma difendo la mia città sempre e comunque. Altro che incapace. Io sono determinata”.
“No grazie Salvini, ma il modello Legnano a Roma proprio non lo vogliamo – replica il capogruppo del M5S in Campidoglio Giuliano Pacetti, riferendosi all’inchiesta che il 16 maggio ha portato all’arresto del sindaco leghista Gianbattista Fratus – È già passata Mafia Capitale a distruggere la città e noi la stiamo ricostruendo. Forse non lo sai ma Roma non è ladrona!”.
Il Partito democratico e Fratelli d’Italia chiedono le dimissioni della sindaca. “Il sindaco Raggi si è risentita perché il direttore del quotidiano ‘Il Messaggero’ l’ha definita incompetente – dichiara in una nota la presidente dei Fdi, Giorgia Meloni – Eppure è il termine più ricorrente usato in Italia per definire gli amministratori e i ministri grillini. Invito Virginia Raggi a non prendersela ma a riflettere sul fallimento della sua amministrazione”.
“Cara Virginia Raggi, incapace non è un insulto ma una valutazione – scrive Carlo Calenda su Twitter – In questo caso una constatazione. Essere assolta non è un merito ma la normalità. Avere una capitale allo sbando anche nei servizi essenziali no. Le dimissioni sarebbero un gesto di onestà intellettuale“.