Cronaca

Milano, il Teatro Menotti rischia di chiudere. Crowdfunding per salvarlo gestito da quattro under 25, tra cui il 23enne “leader del futuro”

Tra i quattro ragazzi, esperti di marketing digitale, che si stanno occupando della raccolta fondi per acquistare la struttura che rischia di diventare un parcheggio, c'è Davide Dal Maso, 23enne entrato nella classifica dei 100 giovani leader under 30 di Forbes. La campagna "potrebbe essere la controprova che internet e i social non sono solo un catalizzatore di aggressività"

Salvate il teatro Menotti. A Milano la compagnia Tieffe Teatro, che lo gestisce dal 2010, ha avviato un crowdfunding per comprarlo, unico modo per evitare che al posto dell’edificio venga realizzato un parcheggio, come vorrebbero i proprietari. La campagna di raccolta fondi sta mettendo insieme tra i testimonial molti attori passati sul palco del teatro (Elio, Ficarra e Picone, Claudio Bisio, Edoardo Leo) ed è gestita da quattro ragazzi, tutti sotto i 25 anni ed esperti di marketing digitale: Riccardo Russo, Angelo Bottone, Pietro Campanella e Davide Dal Maso, il 23enne entrato nella classifica di Forbes dei 100 giovani under 30 che saranno “i leader italiani del futuro”. Secondo Dal Maso, la campagna del teatro, che proprio in questi giorni compie quarant’anni di attività nel capoluogo lombardo, “è una grandissima sfida per dimostrare che internet può aiutare la cultura e non distruggerla“.

Il traguardo è complesso: l’operazione per comprare lo spazio ha un costo complessivo di un milione e 700mila euro e la compagnia ha deciso di farsi carico del relativo mutuo ipotecario.  Ma, per consentire l’accesso al mutuo, sono necessari 300mila euro. Grazie ad enti e istituzioni del territorio sono stati raccolti 200mila euro, ne mancano 100mila che la compagnia vuole raggiungere tramite donazioni sulla piattaforma Eppela e attraverso art bonus.

La campagna, spiega Davide Dal Maso, “è rivolta non solo ai cittadini milanesi ma agli italiani in generale, proprio perché quella del teatro è una sfida culturale che riguarda tutti”. Il caso del Teatro Menotti, aggiunge, “potrebbe diventare il primo caso italiano in cui un teatro raccoglie così tanti soldi ed è la controprova del fatto che internet e i social non sono solo un catalizzatore di aggressività”.

La campagna è anche la dimostrazione che il mondo culturale può utilizzare i social in un modo molto più fruttuoso di quanto venga fatto normalmente. “Per noi giovani – afferma Dal Maso – è una sfida per dimostrare che la nostra generazione non è quella di chi non ha voglia di far niente e sta sempre davanti al computer, ma è quella di chi, stando davanti al computer, fa in modo che il web diventi uno strumento utile, anche per diffondere cultura“.