L'azienda potrebbe prendere una decisione radicale: spostare tutti i contenuti non strettamente per adulti su YouTube Kids, la piattaforma dedicata agli utenti più giovani.
YouTube torna a occuparsi dello scottante problema di tutela dei minori, dopo le molte polemiche causate dai problemi di pedofilia, dai contenuti dannosi o pericolosi, e dall’accesso (troppo) disinvolto dei minorenni al canale generale. Per risolvere i problemi in un colpo solo l’azienda potrebbe prendere una decisione radicale: spostare tutti i contenuti non strettamente per adulti su YouTube Kids, la piattaforma dedicata agli utenti più giovani. Per ora è un’ipotesi, ventilata da una fonte del calibro del quotidiano The Wall Street Journal.
È facile capire che una decisione del genere avrebbe probabilmente un impatto negativo sulle inserzioni pubblicitarie. Del resto la situazione così com’è sfugge di mano: Disney, Nestlé e altre aziende avevano sospeso le campagne su YouTube per il dilagare dei pedofili. Un’inchiesta dello stesso Wall Street Journal di recente ha sollevato il problema dei video per bambini registrati da aziende e persone di dubbia affidabilità. Non ultima, potrebbe essere alle battute finali un’inchiesta della Federal Trade Commission proprio sui rischi di adescamento, da cui potrebbe scaturire una multa piuttosto consistente.
Dato che tutelare i minorenni è diventata una priorità impellente, la prima mossa è un aggiornamento dei termini di servizio di YouTube, che prenderà corso a far data dal 22 luglio 2019. Molti utenti in queste ore hanno ricevuto una mail al riguardo, che rimanda direttamente alla pagina con tutti i dettagli.
Fra le novità, le principali riguardano proprio i minorenni. Viene sottolineato che chi ha meno di 18 anni deve avere l’autorizzazione di un genitore o di un tutore legale per utilizzare il servizio. E per questi ultimi c’è una sezione dedicata in cui si elencano tutte le responsabilità che si assumono nell’autorizzare i figli a utilizzare YouTube. Un buon modo per pararsi le spalle in caso di guai grossi, ma vista l’alta attenzione dei media potrebbe non bastare a togliere le castagne dal fuoco.
Forse si potrebbe provare a bloccare la funzione di riproduzione automatica, quel meccanismo che porta alla riproduzione di altri video connessi, alla fine di quello che si è esplicitamente scelto di vedere. Un sistema che porta i minori a trascorrere ore davanti al video, e che spesso è la porta d’ingresso per la visualizzazione di contenuti distorti o non adatti.
Forse tanto vale stravolgere la piattaforma. Stravolgere perché oggi YouTube Kids include per lo più video adatti ai piccolissimi, non ai preadolescenti, che snobbano l’area “da bambini” a favore di quella “da grandi”. YouTube Kids andrebbe quindi riveduto e corretto, ampliando l’offerta per renderla più appetibile a tutti i minori di 14 anni. Come? Traslocando dall’area generale a quella Kids tutti i contenuti fruibili dai minori, che dovrebbero anche diventare inaccessibili “dall’altra parte della barricata”.
Al contempo però Kids andrebbe ripulito per renderlo davvero una piattaforma perfettamente sicura: è vero che nel 2018 l’azienda ha aggiunto appositi strumenti di controllo per consentire ai genitori di selezionare manualmente i canali e i creator che i loro figli sarebbero in grado di vedere. Ma non si può pretendere che tutti i genitori li usino con grande disinvoltura ed efficacia. O si dovrebbe?