1 /7
In molti lo definiscono un ronzio, altri un sibilo, altri ancora un fischio, un ruggito e persino un cinguettio. Per alcuni è un fastidio che può essere tollerato senza difficoltà, per altri un tormento costante, capace di influenzare profondamente le attività quotidiane e la qualità della vita.
L’acufene – o tinnito – è un disturbo che colpisce circa il 10-15% della popolazione mondiale – con un’incidenza che aumenta progressivamente con l’età: il 12% dei casi si riscontra dopo i 60 anni, il 5% nella fascia d’età 20–30 – influenzando in modi più o meno profondi la vita dei pazienti affetti.
Ma quali sono le cause? E, soprattutto, si può curare? Abbiamo chiesto al dott. Federico Cosseddu, Audioprotesista di Audibel Italia, di spiegarci in cosa consiste questa condizione e illustrarci i possibili rimedi.
Dottore, in parole semplici, che cos’è l’acufene?
Con il termine “acufene” si indica la percezione di un suono uditivo nelle orecchie che deriva esclusivamente dall’attività del sistema nervoso, senza alcuna corrispondente attività meccanica e vibratoria all’interno della coclea. Più semplicemente: chi è affetto da acufene sente un suono “fantasma” che non esiste.
La tipologia di rumore percepito varia da paziente a paziente e spesso si tratta di un fenomeno soggettivo di difficile misurazione. Generalmente, la gravità del tinnito viene valutata in una scala che va da “lieve” a “catastrofico”, ma le sfumature sono davvero tantissime. Per alcuni pazienti – approssimativamente il 4,5% – si trasforma in una condizione insopportabile che va a influenzare tutti gli aspetti della vita e provoca una profonda sensazione di stress e frustrazione, richiedendo interventi di tipo clinico.
È vero che si tratta di una patologia in crescita?
Sì, tendenzialmente il numero di pazienti affetti da acufene continua a salire. Secondo gli studi circa 9 milioni di Italiani, prevalentemente uomini, ne sarebbero affetti a diversi livelli.
Si tratta circa di un individuo su sette. Tra questi, il 30,5% soffre anche di problemi legati alla perdita di udito: i casi più gravi, che richiedono l’intervento di uno specialista, sono circa 2 milioni.
Perché i casi stanno aumentando?
Da un lato, l’incremento sembra essere legato a una maggiore incidenza dei fattori di rischio che possono provocare o peggiorare l’acufene (come la caffeina, l’alcool, il fumo e l’esposizione al rumore, ma anche lo stress e alcuni tipi di patologie sistemiche), che sono sempre più diffusi. Dall’altro lato, però, l’aumento del numero delle diagnosi è probabilmente dovuto anche a una maggiore attenzione al fenomeno.
A proposito di fattori di rischio, quali sono le cause principali?
Ad oggi gli esperti non hanno ancora individuato la causa fisica esatta dell’acufene, ma sono noti diversi fattori che possono essere responsabili di innescare o peggiorare la patologia. Sicuramente, l’esposizione a rumori forti può danneggiare le cellule ciliate della coclea provocando perdita di udito e acufeni permanenti, una condizione che può svilupparsi anche con l’avanzare dell’età. Non è un caso, infatti, che l’incidenza del tinnito sia più alta nella fascia più adulta della popolazione.
Alcuni farmaci possono risultare ototossici per l’orecchio interno e trasformarsi un una causa di tinnito. Infine, è noto che alcune patologie – come l’otosclerosi e la malattia di Ménière – causano acufene, che può presentarsi anche come sintomo di alcune condizioni di salute come malattie cardiovascolari, ipertensione, stress e lesioni alla testa.
Rispondiamo alla domanda più frequente: si può curare? Quali sono i rimedi?
Purtroppo no, allo stato attuale non ci sono rimedi efficaci che possano curare l’acufene. Quello che è possibile fare, dopo un’attenta valutazione medica che escluda condizioni da curare chirurgicamente o attraverso farmaci, è individuare il livello di gravità dell’acufene e gestire la patologia riducendo i fastidi associati.
Tra le varie terapie possibili ci sono quella medicale, che secondo quanto suggerito da alcuni studi può offrire un sollievo temporaneo, la terapia comportamentale-cognitiva e, soprattutto, la terapia del suono, che sfrutta stimoli sonori personalizzati per contrastare e lenire i rumori e i fastidi provocati dall’acufene, aiutando a trovare il tanto agognato sollievo.
Si tratta di soluzioni estremamente mirate: pensate che i nostri apparecchi sono regolabili autonomamente grazie a un’app dedicata, così che i pazienti possano trovare sempre l’impulso sonoro più adeguato in ogni momento.
Il primo passo, in ogni caso, è quello di rivolgersi a un centro specializzato, per poter valutare la gravità del disturbo e individuare la strategia di intervento più adatta al caso specifico.
Per maggiori informazioni consulta il sito www.audibel.it
Fonti:
Dati da ricerche interne Audibel
Hearing Research
International Journal of Otolaryngology
Hearing Healt Foundation
A. I. T. ONLUS Associazione Italiana Tinnitus – Acufene