L'accordo - che interessa 600 lavoratori a Termini Imerese - consentirà al commissario giudiziale di avere il tempo necessario per cercare di individuare nuovi investitori. I circa 40 milioni messi a disposizione prolungano l’occupazione evitando il fallimento immediato ma su cui, dicono i sindacati, "bisogna lavorare per trovare una soluzione con cui tutelare tutti gli stabilimenti del gruppi, e tutti i 1200 occupati"
Fino a 30 milioni dai ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, altri 12 stanziati dalla Regione Siciliana. Così verranno prolungati fino a dicembre gli ammortizzatori sociali per i 600 lavoratori dell’ex sito Fiat di Termini Imerese. I sindacati tirano così un respiro di sollievo al termine del nuovo tavolo di confronto sulla vertenza Blutec, commissariata il 12 marzo scorso dopo l’arresto (ai domiciliari) dei vertici. I circa 40 milioni messi a disposizione prolungano l’occupazione evitando il fallimento immediato ma su cui, dicono i sindacati ad una voce sola, “bisogna lavorare per trovare una soluzione con cui tutelare tutti gli stabilimenti del gruppi, e tutti i 1200 occupati”.
L’accordo consentirà al commissario giudiziale di avere il tempo necessario per poter presentare un piano su tutto il perimetro aziendale e cercare di individuare nuovi investitori. I commissari hanno scattato una fotografia di Blutec in questo momento: sono state ridotte da 1 milione a 350mila euro le perdite mensili del gruppo, gli stipendi sono stati regolarmente pagati così come sono stati recuperati i rapporti con i fornitori strategici e ripresi quelli con Fca, principale cliente del gruppo. È stata inoltre presentata anche una domanda di concordato ed è in preparazione il relativo piano che dovrà contemplare una soluzione per tutti gli stabilimenti che il gruppo ha in Italia. Sono già in corso peraltro, riferiscono ancora i sindacati, contatti con potenziali investitori, ma, mentre per alcuni siti è più facile la ricerca di acquirenti, per altri è certamente più complessa, a iniziare proprio dalla stabilimento di Termini Imerese.
Da qui l’importanza di tutelare l’occupazione per poter proseguire nel concordato e la decisione della Regione Siciliana di farsi carico della copertura del 2019 utilizzando i fondi per le aree di crisi complessa, status riconosciuto a Termini Imerese mentre sono allo studio le coperture del biennio 2017/2018 essendo venuta meno, con l’arresto dei vertici di Blutec, la causale per i quali erano stati disposti.
Soddisfatta ma “vigile” la Fiom: “Auspichiamo che l’erogazione degli ammortizzatori sociali avvenga nel minor tempo possibile, tenendo presente che si tratta di lavoratori che da anni affrontano sacrifici economici. Inoltre cercheremo una soluzione per i 62 lavoratori dell’indotto esclusi dal primo gennaio dagli ammortizzatori sociali”, dicono Simone Marinelli, Fiom nazionale, e Roberto Mastrosimone, segretario generale della Fiom Sicilia. “Dopo l’atto di oggi è necessario utilizzare questo tempo per costruire un progetto concreto trovando una soluzione per la reindustrializzazione dello stabilimento siciliano, anche attraverso una interlocuzione con Fca”.
“L’iter procedurale per completare l’operazione sarà complesso e dovrà vedere le parti collaborare in buona fede, ma quella individuata oggi appare come l’unica soluzione possibile per evitare il fallimento di Blutec che interromperebbe in modo definitivo il procedimento di reindustrializzaizone di Termini Imerese – ha detto invece Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm – e comunque travolgerebbe tutte le sette unità produttive dislocate fra Sicilia, Abruzzo, Basilicata e Piemonte”.