Un gruppo di "seniores" del partito pronto a organizzare una nuova manifestazione ad Arcore: "Già in passato si fingeva di cambiare tutto per poi non cambiare nulla"
Ci sono i nomi, ma non bastano. In attesa della storica svolta congressuale, promessa dal presidente Silvio Berlusconi dopo l’ennesimo emorragia di voti alle Europee, che ha portato Forza Italia sotto la soglia psicologica del 10 per cento, tra gli azzurri continuano le tensioni. E questo anche dopo la nomina di Giovanni Toti e Mara Carfagna come coordinatori nazionali, due figure richieste a gran voce e molto gradite ai militanti che da tempo chiedono un cambio dei vertici: “Ci sta bene ma solo come primo passo, non vorremmo fosse l’ennesima presa in giro: già in passato si fingeva di cambiare tutto per poi non cambiare nulla”, dice Fabio Sanfilippo, un dirigente degli “anziani” di Fi in Piemonte, che ha già iniziato a raccogliere adesioni per una nuova protesta ad Arcore. In maggio, prima delle elezioni, aveva guidato una cinquantina di militanti storici davanti a Villa San Martino “per mettere al corrente il presidente Berlusconi di quello che poi sarebbe accaduto”. Nel mirino, adesso come prima del voto, il cerchio magico che ancora circonda il Cavaliere e che secondo Sanfilippo sarebbe responsabile della rovina di Forza Italia: “Vogliamo dialogare direttamente con Silvio Berlusconi, non con i dirigenti disfattisti che lo circondano. Ogni giorno, in tutta Italia, validi esponenti abbandonano il partito perché non esiste più alcuna possibilità di comunicare con il presidente”.
Il dato rilevante, secondo Sanfilippo è che “siamo ancora in molti a votare Forza Italia ed è imprescindibile seguire le linee guida dello statuto per organizzarne l’attività politica”. Questa volta però, anche la fiducia in Berlusconi sembra essersi incrinata. Le primarie, programmate in autunno, appaiono già in bilico e salterebbero sicuramente in caso di voto anticipato. Una prospettiva che potrebbe scrivere definitivamente la parola fine per il movimento fondato dal Cavaliere 25 anni fa, che ora rischia di rimanere tagliato fuori da un’eventuale alleanza sovranista tra Lega e Fratelli d’Italia. Nonostante la nomina di Toti e Carfagna, che a breve verranno affiancati da tre commissari per traghettare il partito al congresso riscrivendo lo statuto, la paura dei militanti è che nei fatti non cambi nulla: “Cosa ci assicura che non avremo ancora delle persone calate dall’alto invece che una selezione fatta sul merito, con un ricambio generazionale? Parliamoci chiaro: un partito arrivato all’8 per cento non lo fai tornare al 20. Noi vogliamo un percorso costruttivo per fare in modo che Forza Italia abbia un seguito e Silvio Berlusconi un’eredità politica, sennò non ha senso neanche andare avanti”. Insomma, Forza Italia sta scomparendo ma lo spazio politico rimane e tutti vogliono giocarsi la partita.
In questo quadro sono da leggere i veleni che ormai da tempo caratterizzano i rapporti interni, con Sanfilippo che punta il dito in particolare contro la senatrice Licia Ronzulli, fedelissima del Cavaliere: “Ha creato una sorta di filtro delle comunicazioni che arrivano a Berlusconi: non vuole che venga a conoscenza di certi meccanismi e organizza la rassegna stampa nascondendo le notizie indesiderate. Un modo per evitare che lui sappia cosa accade davvero”. Sanfilippo lamenta anche un blocco della casella mail che utilizzava per comunicare con l’ex premier, critiche che la Ronzulli, contattata da ilFattoQuotidiano.it, rispedisce al mittente: “Il presidente è assolutamente in grado di informarsi per conto suo e legge e sente tutto. Non c’è nessuna barriera e non c’è stato nessun blocco delle comunicazioni o delle mail”, risponde l’ex europarlamentare di Forza Italia. Tra i due è in corso anche una battaglia legale: Sanfilippo ha querelato la senatrice per un messaggio da lui ritenuto minaccioso che la Ronzulli gli aveva mandato nei giorni in cui Berlusconi era stato operato d’urgenza al San Raffaele, dove lo invitava a non diffondere notizie false sullo stato di salute del Cavaliere.
Rimane comunque l’intenzione di organizzare una manifestazione di protesta ad Arcore entro l’estate. Oltre alla dirigenza, i militanti chiedono di affrontare la questione morale dopo i gli arresti per corruzione che hanno coinvolto diversi esponenti di Forza Italia, in particolare in Lombardia: “Questo è il segno della superficialità con cui è stata effettuata la scelta dei dirigenti. Bisogna cambiare l’assetto e la composizione di Forza Italia al più presto: per questo chiediamo al Presidente Berlusconi di farsi parte attiva nel condurre il suo partito alla svolta decisiva”.