Niente cappello in mano quando si va a Bruxelles, perché l’Italia “non ha nulla di cui farsi scusare“. Tanto più che sui conti “i numeri reali o quantomeno una proiezione molto più rispondente alla realtà perché aggiornati a giugno ce li abbiamo noi“. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al termine del Consiglio europeo e dei vertici informali con Emmanuel Macron e Angela Merkel, manda un messaggio trasversale, spiegando a interlocutori interni ed esterni il senso della lettera di risposta che il governo italiano ha mandato alla Commissione europea: “Non è – dice – un espediente per sottrarsi all’applicazione delle regole, non oscura né vuole eliminare il binario tecnico dove si sta svolgendo il negoziato. La lettera ha un altro significato: veramente siamo tutti europeisti? Se lo siamo dobbiamo rinforzare l’edificio europeo se non lo vogliamo far deperire sedetevi con noi e ragioniamo come migliorarlo”.
Il capo del governo spiega che “non possiamo mettere in campo qui pubblicamente le misure” che si hanno in mente sulla trattativa sulla procedura d’infrazione, tra cui un’extra-cedola di 960 milioni di euro chiesta a Cassa Depositi e Prestiti, “a me interessa che ci sia un approccio costruttivo da parte di tutte le parti che siedono attorno al tavolo e siccome io rappresento l’Italia, coadiuvato dal ministro Tria, sono certo di avere un approccio costruttivo. L’interesse dell’Italia è l’interesse dell’Europa“. La prima risposta arriva dal premier olandese Mark Rutte che dice: “Sono certo che la Commissione garantirà che l’Italia attui in modo rapido ciò che deve essere fatto o procederà“.
Quello sulla procedura, spiega il presidente del Consiglio, “è un negoziato molto complesso e difficile, non ho mai pensato che ci fosse una strada spianata, anzi mi sono anche meravigliato che a fine anno c’era una particolare sensibilità da parte della pubblica opinione”. Un negoziato difficile e complesso, ha ribadito, “che non può che avvenire in termini confidenziali e riservati, altrimenti si rischia di pregiudicare gli interessi nazionali”.
Il premier replica anche alle pressioni che arrivano dall’interno della maggioranza, in particolare sul ruolo di ministro degli Affari europei per cui continua ad avere la delega: “Mi farebbe piacere avere un ministro che rafforzi la squadra, anzi c’è la mia richiesta di avere un aiuto, siamo nell’ambito di negoziato delicato ma quanto prima” si procederà alla scelta del nuovo ministro degli Affari Europei. Poi Conte risponde direttamente a Matteo Salvini che in un colloquio con il Corriere della Sera ha di nuovo rimarcato l’esigenze di abbassare le tasse come condizione necessaria per la sopravvivenza del governo: “Sulla flat tax io sono molto ambizioso, forse il più ambizioso di tutti. Non mi accontento di abbassare un’aliquota, io voglio realizzare un patto fiscale tra fisco e italiani”, afferma il premier.
Tornando alle questioni europee, lo stallo del Consiglio sulle nomine dei vertici di Bruxelles “potrebbe fare anche l’interesse dell’Italia, soprattutto se il criterio portato avanti”, quello degli Spitzkanditaten, “dovesse cambiare”, spiega Conte dopo la mancata intesa tra i leader dei Paesi Ue che ha costretto Donald Tusk a indire un nuovo vertice per il prossimo 30 giugno. “Il criterio per l’affiliazione politica” non fa gli interessi dell’Italia, in quanto “l’Italia non è in gioco. Ora si naviga in mare aperto, combinando vari criteri”, osserva il premier rimarcando l’importanza della “logica del pacchetto” per i ruoli di vertici, ovvero per le presidenze di commissione Ue, Bce e Parlamento Ue.
Proprio in merito alla Banca centrale europea, Conte coglio l’occasione per sottolineare che “Mario Draghi ha ricevuto gli applausi di tutti all’Eurosummit e ciò mi ha reso molto orgoglioso come italiano. A detta di tutti gli interventi, Draghi è riuscito ad esprimere una leadership in momenti anche particolarmente difficili di questo corso”. Un preambolo per replicare poco dopo alla domanda su Jens Weidmann alla Bce: “Non partecipo al totonomi ma bisogna tener conto degli equilibri complessivi” delle nomine europee, “quando si procede ad una nomina del genere bisogna tener conto di tutti gli obiettivi”, risponde tiepido Conte sull’attuale presidente della Deutsche Bundesbank.
Politica
Ue, Conte: “Io mai con il cappello in mano in Europa, niente di cui scusarsi. I numeri reali sui conti li abbiamo noi”
Il premier al termine del Consiglio europeo manda un messaggio a Bruxelles: "Approccio sia costruttivo da parte di tutti". Ma anche alla maggioranza: "E' un negoziato complesso e difficile. Flat tax? Sono il più ambizioso di tutti". In Europa c'è poi la partita delle nomine: "Weidmann alla Bce? Bisogna tenere conto degli equilibri complessivi". Il premier olandese Rutte: "Rispetto regole o scatterà infrazione"
Niente cappello in mano quando si va a Bruxelles, perché l’Italia “non ha nulla di cui farsi scusare“. Tanto più che sui conti “i numeri reali o quantomeno una proiezione molto più rispondente alla realtà perché aggiornati a giugno ce li abbiamo noi“. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al termine del Consiglio europeo e dei vertici informali con Emmanuel Macron e Angela Merkel, manda un messaggio trasversale, spiegando a interlocutori interni ed esterni il senso della lettera di risposta che il governo italiano ha mandato alla Commissione europea: “Non è – dice – un espediente per sottrarsi all’applicazione delle regole, non oscura né vuole eliminare il binario tecnico dove si sta svolgendo il negoziato. La lettera ha un altro significato: veramente siamo tutti europeisti? Se lo siamo dobbiamo rinforzare l’edificio europeo se non lo vogliamo far deperire sedetevi con noi e ragioniamo come migliorarlo”.
Il capo del governo spiega che “non possiamo mettere in campo qui pubblicamente le misure” che si hanno in mente sulla trattativa sulla procedura d’infrazione, tra cui un’extra-cedola di 960 milioni di euro chiesta a Cassa Depositi e Prestiti, “a me interessa che ci sia un approccio costruttivo da parte di tutte le parti che siedono attorno al tavolo e siccome io rappresento l’Italia, coadiuvato dal ministro Tria, sono certo di avere un approccio costruttivo. L’interesse dell’Italia è l’interesse dell’Europa“. La prima risposta arriva dal premier olandese Mark Rutte che dice: “Sono certo che la Commissione garantirà che l’Italia attui in modo rapido ciò che deve essere fatto o procederà“.
Quello sulla procedura, spiega il presidente del Consiglio, “è un negoziato molto complesso e difficile, non ho mai pensato che ci fosse una strada spianata, anzi mi sono anche meravigliato che a fine anno c’era una particolare sensibilità da parte della pubblica opinione”. Un negoziato difficile e complesso, ha ribadito, “che non può che avvenire in termini confidenziali e riservati, altrimenti si rischia di pregiudicare gli interessi nazionali”.
Il premier replica anche alle pressioni che arrivano dall’interno della maggioranza, in particolare sul ruolo di ministro degli Affari europei per cui continua ad avere la delega: “Mi farebbe piacere avere un ministro che rafforzi la squadra, anzi c’è la mia richiesta di avere un aiuto, siamo nell’ambito di negoziato delicato ma quanto prima” si procederà alla scelta del nuovo ministro degli Affari Europei. Poi Conte risponde direttamente a Matteo Salvini che in un colloquio con il Corriere della Sera ha di nuovo rimarcato l’esigenze di abbassare le tasse come condizione necessaria per la sopravvivenza del governo: “Sulla flat tax io sono molto ambizioso, forse il più ambizioso di tutti. Non mi accontento di abbassare un’aliquota, io voglio realizzare un patto fiscale tra fisco e italiani”, afferma il premier.
Tornando alle questioni europee, lo stallo del Consiglio sulle nomine dei vertici di Bruxelles “potrebbe fare anche l’interesse dell’Italia, soprattutto se il criterio portato avanti”, quello degli Spitzkanditaten, “dovesse cambiare”, spiega Conte dopo la mancata intesa tra i leader dei Paesi Ue che ha costretto Donald Tusk a indire un nuovo vertice per il prossimo 30 giugno. “Il criterio per l’affiliazione politica” non fa gli interessi dell’Italia, in quanto “l’Italia non è in gioco. Ora si naviga in mare aperto, combinando vari criteri”, osserva il premier rimarcando l’importanza della “logica del pacchetto” per i ruoli di vertici, ovvero per le presidenze di commissione Ue, Bce e Parlamento Ue.
Proprio in merito alla Banca centrale europea, Conte coglio l’occasione per sottolineare che “Mario Draghi ha ricevuto gli applausi di tutti all’Eurosummit e ciò mi ha reso molto orgoglioso come italiano. A detta di tutti gli interventi, Draghi è riuscito ad esprimere una leadership in momenti anche particolarmente difficili di questo corso”. Un preambolo per replicare poco dopo alla domanda su Jens Weidmann alla Bce: “Non partecipo al totonomi ma bisogna tener conto degli equilibri complessivi” delle nomine europee, “quando si procede ad una nomina del genere bisogna tener conto di tutti gli obiettivi”, risponde tiepido Conte sull’attuale presidente della Deutsche Bundesbank.
Articolo Precedente
Ue, Conte: “Su procedura negoziato molto complesso e difficile. Mai pensato ci fosse strada spianata”
Articolo Successivo
Calcio femminile, ex consigliere M5s pubblica post sessista su calciatrice. Spadoni: “È fuori dal Movimento”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Il Tesoro Usa verso sanzioni più leggere a Mosca. Che attacca l’Ue: ‘Inaccettabili truppe Nato a Kiev’. ‘Trump vuole sostituire Zelensky con il generale Zaluzhny’
Mondo
Hamas espone gli ostaggi morti in 4 bare nere su un palco. Tra loro la famiglia Bibas, rapita il 7 ottobre. Identificato ufficialmente il 1° corpo
Economia & Lobby
Concessioni, il Tar boccia il ricorso dei balneari: “Intesa con l’Ue per la proroga al 2027? Nulla di scritto”
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Abbiamo depositato un’interrogazione per sapere se la premier Meloni sia a conoscenza che lo staff di Elon Musk in Italia sta commissionando sondaggi sul gradimento del ministro dell’Interno in un momento così delicato per la sicurezza nazionale e internazionale. Meloni ritiene normale che uno dei suoi ministri più importanti sia sotto attacco da un suo amico e influente esponente vicino a Trump? Attendiamo una risposta chiara: Meloni che dice? Il governo non ravvisa alcuna ingerenza? Gradiremmo una risposta". Lo dice il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd, intervistato sui social dei deputati dem.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Le parole di Trump sono molto gravi: si tratta di un tentativo di revisionismo storico sul conflitto in Ucraina francamente intollerabile. La causa della guerra è ascrivibile esclusivamente all'aggressione di Putin contro uno Stato sovrano. In questo senso, è del tutto sbagliato e pericoloso l'attacco del presidente americano a Zelensky che sta difendendo l'indipendenza e la libertà del proprio popolo. Un tentativo preoccupante di indebolirlo". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione politiche europee, a Radio Cusano Campus.
"E' importante che l'Europa abbia garantito in questi anni tutte le forme di assistenza necessarie per sostenere l'Ucraina a difendere la propria libertà. Il Pd -fin dal primo giorno- è stata la forza politica che più di tutte si è spesa per assicurare piena vicinanza e supporto alla resistenza del popolo ucraino. Adesso è necessaria un'azione diplomatica -che finora è mancata- ma che non può prescindere in alcun modo dalla presenza europea. E' indispensabile -ha concluso De Luca- ché l'Europa sieda al tavolo negoziale a pieno titolo per raggiungere non una resa, ma una pace giusta, sicura e duratura che non prescinda in alcun modo dalle esigenze dell'Ucraina. Di fronte al tentativo gravissimo di Trump di indebolire l'Europa ed isolare l'Ucraina non è più tollerabile allora il silenzio di Meloni. La premier dica cosa pensa e si schieri. Se non lo fa, evidentemente, avalla l'azione di chi lavora a livello internazionale per un'Europa debole e subalterna". Così ha concluso Piero De Luca.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Ancora una volta il direttore Petrecca si distingue per una gestione discutibile delle notizie. Oggi, mentre la Procura di Roma avanzava la propria richiesta sul processo Delmastro, RaiNews 24 ha diffuso ripetutamente la notizia dell’assoluzione del sottosegretario, senza attendere la sentenza, che è attesa nel pomeriggio di oggi. Indipendentemente dall’esito, non è questo il tema, il servizio pubblico ha il dovere di garantire un’informazione rigorosa e verificata, evitando di diffondere notizie in modo precipitoso. Per questo motivo, chiederemo un’audizione in Commissione di Vigilanza Rai del direttore Paolo Petrecca, che ancora una volta dimostra un orientamento informativo che appare più vicino alla propaganda governativa che al dovere di garantire un’informazione imparziale e responsabile”. Così una nota dei componenti democratici nella commissione di vigilanza Rai.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Lo dirò anche a titolo personale ma non condivido assolutamente le dichiarazioni di Giuseppe Conte. Ritengo che siano dichiarazioni gravi: non si può sostenere in alcun modo che l'Italia che difende l'Ucraina sia bellicista". Lo ha detto ieri Simona Malpezzi a Quattro di Sera, replicando alla domanda di Galeazzo Bignami, capogruppo FdI se 'il Pd andrà in piazza coi Cinque Stelle contro l'aumento delle spese militari'.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il tenente colonnello medaglia d'oro al Valore militare Gianfranco Paglia, in occasione del record ottenuto nel corso della competizione nello sci nordico paraolimpico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Si sono aperte ufficialmente oggi le iscrizioni alla 65esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova che si svolgerà dal 18 al 23 settembre prossimi. L’evento, si legge in una nota, si rafforza quale piattaforma di riferimento per l’industria nautica a livello globale e conferma il trend di crescita degli ultimi tre anni, in virtù delle scelte strategiche del piano di sviluppo della manifestazione, della primazia assoluta dell’industria italiana e del ruolo di interlocutore privilegiato con le istituzioni nazionali ed europee.
Il Salone Nautico Internazionale di Genova 2025, oltre a consolidare il proprio storico ruolo di propulsore del mercato nautico, ne anticipa le sfide future sui temi della sostenibilità, della regolamentazione, della sicurezza della navigazione, della cultura del mare.
"La scelta di puntare sulle aree all’aperto, salite all’85% del totale, la possibilità di effettuare prove in mare, ben 3.855 lo scorso anno, le banchine 'premium' che consentono ai costruttori di unità sia a vela sia a motore di beneficiare di uno spazio espositivo unico con doppio affaccio sulle rispettive darsene merceologiche, la completezza e l’interconnessione delle cinque aree tematiche (Yachts & Superyachts, Sailing World, Boating Discovery, Tech Trade e Living the Sea), il nuovo layout architettonico firmato da Renzo Piano, sono i punti di forza che differenziano Genova da tutte le altre fiere internazionali e ne hanno decretato un andamento positivo e in controtendenza anche in un contesto economico globale non facile e in continua evoluzione", sottolinea Andrea Razeto, Presidente de I Saloni Nautici, la Società organizzatrice 100% partecipata da Confindustria Nautica.
Grazie al rinnovato e ampliato supporto di Ice Agenzia, l'evento investe ulteriormente sull’incoming di operatori professionali internazionali e giornalisti delle principali testate estere di settore. Con il completamento del Palasport si chiudono i cantieri del progetto del Waterfront espositivo, che si gioverà di nuovi servizi, a cominciare dai nuovi 800 posti auto interrati, mentre proseguono in Città i lavori per le nuove connessioni viarie e di trasporto veloce verso Milano.
Il Salone conferma infine anche l’impegno sempre maggiore verso la sostenibilità e l’edizione 2025 sarà realizzata in conformità alla Certificazione ISO 20121, ottenuta nel 2024, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale dell’evento, promuovere pratiche responsabili e valorizzare i principi di accessibilità e inclusione sociale.
Come recentemente evidenziato anche dal “Libro verde made in Italy 2030” redatto dal ministro Urso, la nautica si è affiancata alle “4A,” i tradizionali pilastri dell’industria italiana. L’industria nautica nazionale nel 2024 ha raggiunto il massimo storico di 8,33 miliardi di euro e confermato l’Italia quale primo Paese esportatore di imbarcazioni e yacht da diporto, con il record storico di 4,4 miliardi, e il primato mondiale nella produzione di superyacht con più del 50% degli ordini globali, oltre alla leadership nel settore dei battelli pneumatici e degli accessori e componenti.
Milano, 20 feb. (Adnkronos) - "Il nostro è un mondo un po' particolare per la natura stessa dell'impianto sportivo. I campi da golf appartengono a società private o ad associazioni sportive private. Per quanto riguarda il censimento, per noi è una cosa molto semplice: una società sportiva, per essere affiliata alla Federazione, dovrà disporre di un impianto omologato. Abbiamo più tipi di omologazioni, in funzione alla tipologia di impianto. Abbiamo impianti promozionali e campi regolamentari dove si possono svolgere manifestazioni di livello internazionale che sono 160-180 sul totale di 400 strutture affiliate. La nostra omologazione dura dieci anni e dopo dieci anni deve essere ri-verificata per adeguarsi ai nuovi assetti, soprattutto in materia di sicurezza. Per noi questo aspetto è molto semplice, ci sentiamo privilegiati". Così Franco Piras, consigliere della Federazione italiana golf, intervenendo al panel 'Sicurezza e impianti sportivi: un confronto tra federazioni, enti e progettisti' che si è svolto durante la prima giornata di lavori di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, giunto alla IX edizione. Un incontro che si posiziona tra i numerosi appuntamenti che compongono la rosa di eventi del palinsesto della manifestazione, a Fiera Milano Rho fino al 21 febbraio 2025.
Per la Federazione italiana Golf il tema sicurezza è molto importante: "Sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio, sia per quanto riguarda gli utenti e i lavoratori che, nel nostro caso, lavorano all’aria aperta, le procedure standard di sicurezza sono normate dal Codice Civile. Molto importante, soprattutto per gli atleti -aggiunge- il safeguarding, introdotto nel 2024. Per il resto, ci rifacciamo fondamentalmente alle norme del Coni", afferma.