Quest’anno a Ferrara, al Ripagrande Pride, la tradizionale festa di strada delle associazioni Lgbti, che si terrà il 28 giugno, ci sarà un ospite inaspettato, invitato dall’Arcigay. A portare il suo saluto all’iniziativa, infatti, sarà il neoeletto sindaco del capoluogo estense, Alan Fabbri, uomo di punta di Matteo Salvini. e appena eletto alla guida della città dopo 70 di amministrazioni di sinistra. La Lega, da tempo è su posizioni che riconoscono, invece, solo l’esistenza delle famiglie tradizionali, con adesioni massicce a eventi come il World Congress of Families di Verona, sponsorizzato, in primis, dal ministro leghista per le politiche della Famiglia Lorenzo Fontana. Solo qualche settimana fa, proprio Fontana ha dato la sua solidarietà alla manifestazione “riparatrice” organizzata in occasione del Gay Pride di Modena. Secondo Fabbri, invece – come spiega a ilfattoquotidiano.it –, “amministrare vuol dire ascoltare tutti. Io conservo le mie idee, dal punto di vista della famiglia tradizionale, ma non è che se io la penso in un modo, gli altri non possano avere un’altra idea ed esprimerla. Il Ripagrande Pride è una festa che riguarda tutta la via e Ferrara. Di sicuro ci andrò”.

“Da parte mia – assicura Fabbri – c’è l’assoluta disponibilità a interloquire con l’Arcigay. Mi hanno consegnato un documento che sto valutando e vedremo quelle che possono essere le convergenze”. Fabbri, infatti, ha incontrato, i giorni scorsi, Eva Croce, presidente provinciale di Arcigay, insieme a Manuela Macario, componente della segreteria nazionale. Durante il colloquio tra Fabbri e i rappresentanti dell’Arcigay, questi ultimi hanno presentato al sindaco un documento politico con alcune istanze di continuità rispetto alle passate amministrazioni e di programmazione per i prossimi anni. Gli esponenti Lgbti hanno chiesto rassicurazioni sulla possibilità di continuare a mettere in campo progetti educativi nelle scuole e tavoli istituzionali sul protocollo di contrasto all’omotransnegatività, di cui il Comune di Ferrara è capofila, e sul virus Hiv. L’Arcigay chiede anche di poter continuare a utilizzare gli spazi di Via Ripagrande 12, sede dell’associazione, che organizza la festa del 28 giugno, e a percepire contributi per le proprie iniziative.

“E’ opportuno da parte di tutti – mette in chiaro Fabbri – dare la possibilità ad ognuno di esprimersi e anche che, in una logica di pace sociale, su certi temi, al netto di come la si pensi, la democrazia imponga il fatto che ognuno è libero di esprimersi e io darò la possibilità a tutti di farlo, se ci fosse il popolo della famiglia che vuol fare un’iniziativa, farei lo stesso”.

L’incontro con Fabbri ha tranquillizzato il popolo Lgbti e, da parte del sindaco, c’è stata la rassicurazione di una collaborazione tra amministrazione e Arcigay. “Mi auguro che questo nostro incontro possa essere il segnale che una città, come Ferrara, lancia a tutta la nazione” ha commentato Croce che ha ricordato come, grazie alle passate amministrazioni locali, nella città estense sia stato realizzato un importante lavoro di lotta alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

“Dopo l’incontro con Fabbri – ha sottolineato – sono convintissima che a Ferrara si continuerà a lavorare in questa direzione”. Fabbri ha ricevuto l’associazione a solo una settimana dal suo insediamento. E’ un “segnale che abbiamo molto apprezzato” conclude Croce.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Migranti, il premio Nobel Shirin Ebadi: “Grazie a Italia che accoglie. Sbagliano politici che non vedono bene stranieri”

next
Articolo Successivo

Famiglie gay con bambini, il confronto a Milano: “La società è piena di tabù ma è più avanti della politica”

next