Sperare che altrove non venga fuori un biscotto. Una situazione in cui spesso si è trovata l’Italia calcistica. E oggi tocca all’Under 21. Sì, perché gli Azzurrini, dopo la stecca contro la Polonia, fanno il loro dovere vincendo col Belgio già eliminato : 3 a 1 con Barella, Cutrone e Chiesa che tengono vive le speranze dei ragazzi di Di Biagio, ma ormai tutto dipende dagli altri.

La Spagna è andata a valanga sulla Polonia, vincendo per 5 a 0 e classificandosi come prima, scavalcando i polacchi, ormai fuori, e gli Azzurrini per differenza reti. L’unica speranza per Chiesa e compagni ora è di qualificarsi come miglior seconda: eventualità che passa da un risultato diverso dal pareggio e da un bel po’ di altre variabili in Francia-Romania di lunedì sera. Se pareggiassero, i giovani Blues e la Romania, rivelazione del torneo, andrebbero entrambe a 7 punti, passando in semifinale con la Spagna e la vincente del gruppo B.

Se biscotto non fosse, all’Italia converrebbe nettamente una vittoria della Romania: la Francia è messa peggio per differenza reti, a più 2 , e perdendo la differenza peggiorerebbe ulteriormente, con l’Italia che è a più 3 e si qualificherebbe. La Romania invece è a più 5, dovrebbe perdere con 3 gol di scarto per essere eliminata . Una situazione che ricorda molto Euro2004, con l’Italia che sperava in un risultato diverso dal 2 a 2 tra Svezia e Danimarca che l’avrebbe eliminata, o Euro2008 quando l’Olanda già qualificata avrebbe potuto estromettere gli Azzurri dal torneo facendo vincere la Romania. Idem nel 2012, quando Spagna e Croazia avrebbero potuto eliminare l`Italia ai gironi, ancora con un 2 a 2. Così ai mondiali del 2002 con gli azzurri del Trap costretti a tifare Ecuador già eliminato per passare il girone ai danni della Croazia.

Tra i potenziali biscotti anti azzurri, però, solo quello del 2004 fu effettivamente sfornato da Svezia e Danimarca. Dunque, affidare ad altri il proprio destino dopo cadute più o meno clamorose ai gironi è effettivamente una tendenza delle nazionali di calcio azzurre. E stavolta la sorte è anche nelle mani di due ragazzi con un po’ di Italia nel sangue : Marcus Thuram, che l’Italia ce l’ha anche sulla carta d’identità, visto che è nato a Parma ed è figlio di Lilian, ma a differenza del papà gioca attaccante nella nazionale francese, e Ianis Hagi, mancino ex Fiorentina e talentuoso come il papà Gheorghe, stella assoluta del Brescia di Lucescu.

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